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Alcolismo: come si sviluppa la dipendenza da alcol

Binge drinking
L'esposizione ripetuta a grandi quantità di alcol porta alla tolleranza.  La tolleranza rende necessaria una assunzione sempre maggiore di alcol per ottenere gli stessi effetti sedativi. I meccanismi della tolleranza dipendono dalla riduzione dell'attività di una proteina coinvolta nella comunicazione tra neuroni.

Sappiamo che il Binge drinking, cioè l'assunzione di più bevande alcoliche in un tempo ridotto, ha effetti duraturi sul cervello. Tuttavia non è ancora chiaro in che modo l'etanolo, la componente inebriante delle bevande alcoliche, crei questi cambiamenti. La dipendenza dall'alcool rimane uno dei più importanti problemi di salute mentale in tutto il mondo, quindi appare evidente che la comprensione dei meccanismi legati alle modifiche indotte nel cervello (e quindi sul comportamento) dall'etanolo durante lo sviluppo della dipendenza è di vitale importanza per la creazione di una cura efficace. Un approccio promettente consiste nell'esaminare gli endofenotipi, cioè quelle caratteristiche ereditarie che sono normalmente associate ad una certa condizione, ma che non ne rappresentano un sintomo diretto. L'endofenotipo è quindi un  indizio delle basi genetiche di una malattia. Per quanto riguarda l'alcolismo uno dei principali endofenotipi è rappresentato dalla sensibilità comportamentale nativa verso l'etanolo. I figli degli alcolizzati presentano una probabilità quattro volte maggiore di sviluppare l'alcolismo probabilmente a causa di una ridotta sensibilità agli effetti intossicanti dell'alcol. La resistenza all'intossicazione da alcol rappresenta il presupposto per la formazione di una più energica tolleranza alle ripetute assunzioni di etanolo. Detto in modo più semplice, se reggo bene l'alcol ne bevo di più, e bevendone di più aumento la mia capacità di "reggere l'alcol". Tuttavia allo stesso tempo mi sto intossicando e sto sviluppando una dipendenza. Quando ci esponiamo all'alcol l'etanolo crea cambiamenti diffusi e di lunga durata nell'attività neurale, alterando sia l'attività presinaptica che postsinaptica.

Ma come fa l'etanolo a modificare il nostro cervello?

Una possibilità è che l'etanolo interagisca con una famiglia di proteine ​​ coinvolte nel meccanismo di rilascio dei neurotrasmettitori nello spazio sinaptico tra i neuroni. Sappiamo che nei topi, nei vermi e nelle mosche, le mutazioni che colpiscono la proteina Unc13 riducono l'attività della cellula sul lato trasmittente della sinapsi. Basandosi su questi risultati, i ricercatori ora dimostrano che l'etanolo si lega ad una proteina (al dominio C1 di Munc13-1) e causa l'inibizione del legame del diacilglicerolo (abbreviato in DAG). Il DAG è un secondo messaggero utilizzato dalla cellula come molecola con la funzione di Trasduzione del segnale. L'inibizione del legame del DAG a sua volta diminuirà  l'attività delle proteine ​​Unc13, e ciò porterà ad una riduzione del rilascio delle vescicole sinaptiche contenenti i neurotrasmettitori. In questa ricerca si identifica quindi un nuovo meccanismo presinaptico responsabile della modulazione della sensibilità alla sedazione da parte dell'etanolo. La ricerca fornisce nuove informazioni sulla neurobiologia della tolleranza alcolica. Quando un soggetto diventa tollerante all'alcol vorrà continuare ad assumere bevande alcoliche fino ad ottenere gli stessi effetti delle prime bevute. Se fosse possibile creare una "pillola" che impedisca il legame tra l'alcol e la proteina MUNC 13-1 ciò aiuterebbe i bevitori a ridurre la tolleranza, e riducendo la tolleranza si ridurrebbe anche la dipendenza. Link Fonte