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Andare dallo psicologo è utile? La psicoterapia funziona?

combiamento in psicoterapia

Per la prima volta è stato dimostrato che andare dallo psicologo, cioè intraprendere un percorso di terapia psicologica, ha un effetto concreto sulla salute mentale al punto tale da modificare il cablaggio di alcune aree del cervello.

Andare dallo psicologo? La ricerca dimostra che la terapia psicologica rafforza i collegamenti fra specifiche aree del cervello in soggetti affetti da psicosi. Una maggiore connettività tra queste aree è associata con la riduzione a lungo termine dei sintomi e con la guarigione. La terapia psicologica è una forma particolare di relazione basata sul colloquio, si differenzia in modo sostanziale dalle normali interazioni tipiche della vita quotidiana. Lo psicologo - psicoterapeuta, attraverso il dialogo favorisce il cambiamento dei pazienti influenzando, in modo progressivo, la loro capacità di osservare e gestire i pensieri, le emozioni e i comportamenti propri del loro modo di essere. Per i soggetti che sperimentano sintomi psicotici, comuni nella schizofrenia e in altri disordini psichiatrici, la terapia prevede l'apprendimento di capacità finalizzate a "vedere" in modo diverso le esperienze inusuali e le convinzioni angoscianti tipiche di tali patologie. All'interno di un percorso di psicoterapia si apprendono inoltre tecniche finalizzate alla gestione dello stress (tecniche di rilassamento, mindfulness, neurofeedback) e al potenziamento delle risorse personali. I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Translational Psychiatry, confermano i dati emersi da precedenti pubblicazioni nell'affermare che soggetti con psicosi, i quali hanno portato a termine una  psicoterapia (nello specifico una psicoterapia CBT), mostrano un marcato rafforzamento delle connessioni tra aree del cervello coinvolte nel riconoscimento e nella gestione della minaccia sociale. I risultati del presente studio tuttavia evidenziano che tali cambiamenti continuano ad avere effetto anni più tardi e sono fondamentali per il processo di cura e remissione dei sintomi. La ricerca è stata condotta valutando la risposta del cervello, attraverso la risonanza magnetica funzionale, di una serie di soggetti esposti ad immagini di volti raffiguranti emozioni diverse. La valutazione con la risonanza magnetica funzionale è avvenuta sia prima, sia dopo sei mesi di psicoterapia. Considerando che i soggetti esaminati assumevano già farmaci si è creato un gruppo di controllo che ha continuato esclusivamente con la terapia farmacologica ed un gruppo che ha affiancato alla terapia farmacologica la terapia psicologica.  

Il potenziamento delle connessioni cerebrali è la conseguenza della psicoterapia.

Il gruppo che ha ricevuto solo la terapia farmacologica non ha mostrato alcun incremento della connettività cerebrale, il che porta a concludere che il potenziamento della connessione tra aree del cervello utile alla gestione dello stress sociale sia la diretta conseguenza della terapia psicologica. A distanza di otto anni i soggetti che hanno incontrato lo psicologo per i sei mesi di terapia hanno evidenziato miglioramenti significativamente maggiori rispetto al gruppo di controllo (solo farmaci). I risultati mostrano che un aumento  di connettività tra specifiche aree cerebrali, nello specifico tra l'amigdala (a volte definita come il centro della paura) e i lobi frontali (coinvolti nell'elaborazione di strategie razionali e coscienti), è associato ad un migliore recupero a lungo termine da patologie psicologiche gravi come le psicosi. Questi dati sfatano la nozione, spesso implicitamente accettata, secondo la quale in caso di patologie gravi come le psicosi, il danno "fisico" può essere guarito solo da sostanze "fisiche". Questa ricerca si somma alle altre che l'hanno preceduta nell'indicare nella meravigliosa capacità del cervello di modificarsi in base alle esperienze uno dei farmaci più potenti e meno dannosi da somministrare per curare le ferite della mente. Link Fonte