Ultimo aggiornamento:

Ansia: news dal web 19 - 25 Aprile 2010

News della settimana in relazione ai disturbi d'ansia:

  • Brain Forum in occasione dei 101 anni di Rita Levi Montalcini,
  • viagra e adolescenti,
  • "always on" contro l'ansia da disoccupazione,
  • dipendenza psicologica da lampade solari,
  • il fast food genera ansia,
  • il Red Clover (o Trifolium pratense), un fiore contro gli attacchi di panico,
  • mal d’amore e psicoterapia.

Brain Forum in onore di Rita Levi Montalcini

Il premio Nobel Rita Levi Montalcini ha compiuto 101 anni. In occasione del suo compleanno, neuroscienziati di tutto il mondo si sono incontrati il 23 Aprile a Roma per il primo Brain Forum dal titolo: The Brain Revolution: le nuove frontiere di ricerca sul cervello. L’obiettivo dell’incontro è quello di confrontare il risultato sulle ricerche sulle patologie neurodegenerative e non solo. Dalla depressione all’ansia, fino all’Alzheimer e al morbo di Parkinson, passando per la schizofrenia. Ma la vera novità del Brain Forum in questione sta nel suo voler essere divulgativo: i linguaggi degli scienziati saranno semplici e chiari. In più, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie, ovvero tramite internet, sarà possibile vedere e ascoltare le esposizioni dei relatori, commentare e porre quesiti: in tutto rigorosamente in diretta, sul sito appositamente creato (www.brainforum.it). [Fonte]


Il viagra già nell'adolescenza

La pastiglia dell’amore (Viagra) pensata in laboratorio per risolvere problemi vascolari e piena di controindicazioni, tra gli adolescenti non è un tabù. Tanto che ha incominciato a circolare in classe, in discoteca e la sera davanti ai pub.
Una pillola per ogni uso, quindi: le prime perché non credi di essere all’altezza e quelle dopo per sentirti «Superman»: nello sport, a scuola, a letto con la ragazza. Conta poco, quasi niente, che prendere medicine senza prescrizione sia un grave rischio. [Fonte]


Always On contro l'ansia da disoccupazione

Il 30 per cento dei lavoratori americani che usano la tecnologia sentono il bisogno di essere costantemente connessi alla rete, per poter lavorare sempre di più. Tra i lavoratori che usano la tecnologia per svolgere i propri compiti, incluso chi semplicemente usa il telefono cellulare per dare e ricevere ordini, è il 30 per cento a dire che la connessione è necessaria anche durante le feste e le ore notturne. Ma in fondo, sostengono gli intervistati, questa modalità «always on» risponde a un’esigenza anche personale, andando a placare un’ansia e un’insicurezza che il rende bisognosi di tenere sotto controllo il proprio posto di lavoro anche quando in effetti non ce ne sarebbe bisogno. [Fonte]


Dipendenza psicologica da lampade solari

Sottoporre il nostro corpo a numerose lampade, può provocare non soltanto danni alla pelle, diminuendone l’elasticità, ma, secondo uno studio americano, creare una vera e propria dipendenza. L’equipe di ricercatori del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York ha condotto un’indagine su un campione di 421 studenti, scoprendo che il 39,3% degli adolescenti ne è dipendente; di questi il 30% ha dichiarato di soffrire di attacchi d’ansia o di depressione se messi di fronte all’impossibilità di frequentare i lettini abbronzanti. Secondo gli studiosi “i risultati suggeriscono che il trattamento di ansia, depressione e disturbi dell’umore può essere un passo necessario per ridurre il rischio di cancro della pelle tra coloro che sono dipendenti dalle lampade abbronzanti”. [Fonte]


Il fast foofd genera ansia

Secondo i ricercatori dell'ateneo di Toronto, la cultura del fast food genera una sorta di ansia continua che ci induce a vivere con il turbo anche quando potremmo concederci ritmi più rilassati. Questo stile di vita, inoltre, innesca il desiderio di ottenere una felicità immediata che riduce, a detta degli studiosi canadesi, l'impulso al risparmio, rendendoci, dunque, più spendaccioni e inclini ai consumi.
Per “fotografare” l'ansia da fast food, i ricercatori hanno realizzato una serie di test su 57 studenti volontari. Hanno così osservato che, ad esempio, era sufficiente mostrare loro i brand di rinomate catene della ristorazione veloce per indurli a leggere un testo più in fretta! [Fonte]


Il Red Clover (o Trifolium pratense), un fiore contro gli attacchi di panico

Dalla Floriterapia un fiore contro gli attacchi di panico. Il fiore di cui parliamo è il Red Clover (Trifolium pratense) di cui due studiosi californiani, Patricia Kamiski e Richard Katz, esperti in Floriterapia, hanno scoperto qualità straordinarie di disattivatore dei meccanismi alla base degli attacchi di panico. Il Red clover, risulta essere particolarmente efficace su chi manifesta sintomi legati all’ansia, all’angoscia, ipersensibilità alle forti emozioni provenienti dall’ambiente esterno e sviluppa senso di distruzione. Insomma tutti i sintomi tipici di chi soffre di attachi di panico.
L’efficacia del Red clover sembra estendersi, oltre che per gli attacchi di panico, anche agli episodi di paura collettiva dovuta a gravi eventi come terremoti, terrorismo, incendi. [Fonte]


Mal d'amore e psicoterapia

A parere di Frank Tallis: “È sorprendente come medicina e psicologia si occupino così tanto di sesso, ma quasi per niente d’amore. L’amore cambia profondamente le persone, influenza il modo in cui pensano e si comportano, e quando non è felice causa un vero e proprio malessere fisico. La diagnosi di mal d’amore è stata considerata legittima e utile dalla medicina almeno fino al Seicento. E se rileggiamo quelle antiche diagnosi, vediamo che i pazienti in questione mostravano un insieme di sintomi ricorrenti: pensiero fisso sulla persona amata, malinconia, stati di estasi, violente oscillazione di umore. Tutti sintomi che rientrano nelle diagnosi contemporanee di ossessione, depressione, mania. La vecchia diagnosi di mal d’amore coincide quasi perfettamente con una odierna diagnosi di disturbo ossessivo con alterazioni dell’umore. 
L’esperienza dell’innamoramento è per molti di noi l’esperienza più vicina alla malattia mentale che ci capiti di provare. È la nostra occasione di flirtare con la follia.”
Nel tentativo di comprendere cosa stia alla base non soltanto del mal d’amore ma anche dei  comportamenti apparentemente inspiegabili che si istaurano all’interno di una coppia, sia pure innamorata, oggi la psicologia vuole affrontare con maggiore rigore scientifico tutte quelle manifestazioni, a volte anche patologiche, atte a giustificare gli atteggiamenti dell’individuo in difficoltà, al punto che, conclude il moderno pensiero scientifico, quando l’amore incontra la sofferenza , è li che lo psicologo può intervenire … [Fonte]