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Bisogno di stabilità e certezze? Basta scosse? Ansia? Probabilmente hai lo "striato" ingrossato.

paura e incertezza per il futuro

Le persone costrette a lottare per far fronte alle difficoltà e alle ambiguità di un futuro incerto potrebbero aver sviluppato uno "striato" insolitamente grande. Lo striato è un area del cervello già in precedenza associata con il disturbo d'ansia generalizzata e il disturbo ossessivo compulsivo.

Secondo una ricerca pubblicata dall'American Psychological Association esiste una relazione tra la capacità di un individuo di affrontare le incertezze e le difficoltà del futuro e la dimensione di una specifica area del cervello. Nello studio i cervelli di 61 adulti sani sono stati scansionati con la risonanza magnetica (Magnetic Resonance Imaging, MRI). I soggetti sono stati anche sottoposti  ad una serie di test finalizzati a valutare la loro capacità di far fronte alle difficoltà di un futuro difficile e caratterizzato da eventi negativi. Dalla comparazione dei dati relativi alle scansioni con quelli emersi dai test è apparso evidente che tra i soggetti, chi era meno capace di far fronte alle minacce di un futuro sfavorevole mostrava anche un volume maggiore dello striato. https://www.youtube.com/watch?v=EEUxKFmIUiI Lo striato è una componente sottocorticale del telencefalo, è noto per il suo ruolo nella pianificazione e nella modulazione dei movimenti ma è coinvolto anche in una varietà di processi cognitivi che coinvolgono la funzione esecutiva. Nell'uomo, lo striato è attivato da stimoli legati alla ricompensa, ma anche stimoli da avversione, nuovi, inattesi o intensi. Lo striato codifica quanto una ricompensa è considerata (dal nostro cervello) prevedibile e desiderabile, una forma di elaborazione più alta rispetto alla semplice risposta al premio.

Il marcatore biologico legato alla nostra necessità vivere in un mondo prevedibile.

Considerando che una componente importante dell'intolleranza per l'incertezza è il desiderio di prevedibilità, i risultati di questa ricerca sembrano aver identificato il marcatore biologico legato alla nostra necessità vivere in un mondo prevedibile. In studi precedenti, focalizzati su pazienti con disturbo ossessivo compulsivo e con disturbo d'ansia generalizzato, è stata già evidenziata una correlazione tra un volume maggiore di questa area cerebrale e le suddette sintomatologie cliniche. In questa ricerca, per la prima volta, si è stabilita una associazione tra la dimensione dello striato e la capacità di far fronte alle difficoltà su soggetti sani. Maggiore è l'abilità di coping (termine inglese traducibile con "strategia di adattamento" che  indica l'insieme dei meccanismi psicologici adattativi messi in atto da un individuo per fronteggiare le situazioni potenzialmente stressanti) e minore è la dimensione dello striato. Avere un volume "ingrandito" dello striato equivale dunque ad avere maggiori difficoltà nella gestione delle incertezze della vita. Non implica necessariamente una condizione di rilevanza clinica, ma potrebbe essere l'indizio di un cervello che è costretto a lottare, evolversi e sopravvivere in un contesto sfavorevole ed imprevedibile (ex.: post terremoto). Link Fonte