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Chi sceglie senza esitare è davvero più sicuro di sé? 

Non riesci a scegliere perché ti senti insicuro, nevrotico ed indeciso?
Forse non sei così debole come pensi.
Chi sceglie senza esitare è davvero più sicuro di sé o ha solo più paura? Scegliere rapidamente potrebbe essere una strategia per evitare il sovraccarico emotivo.

Chi valuta in modo esauriente e meticoloso tutte le variabili prima di compiere una scelta è definito massimizzatore o maximizers, perché è alla ricerca del massimo vantaggio nel rapporto tra costi e benefici, al contrario chi è soddisfatto della prima scelta, dandola per buona, viene definito soddisfattore o satisficers.

Il soddisfattore appare più sicuro di sé, più deciso. Di contro il massimizzatore viene spesso percepito come debole e incapace.

E tu che tipo di persona sei? Scegli velocemente o valuti tutti i pro e i contro? Sei forte e deciso o dubbioso ed esitante?

Io ho notato che tendo a decidere velocemente quando si tratta di cose importanti. Sento una vocina dentro che mi spinge in una direzione e non esito un solo secondo a seguirla. Dopo aver scelto, difficilmente torno indietro. Quasi mai!
Di contro, quando devo decidere sul modello di telefono o di pc da acquistare divento un massimizzatore. Nelle scelte irrilevanti tendo a procrastinare a rimandare per poter analizzare tutti i dati.

Da sempre ho ipotizzato che dietro alla mia capacità di compiere scelte di vita in brevissimo tempo non si nascondesse una particolare forza di carattere.
Forse dall'esterno può apparire così, ma se mi guardo dentro quello che vedo è la fretta di uscire da una situazione di disagio.

Scelgo velocemente per soffrire il meno possibile.
Quindi, ciò che genera scelte apparentemente sicure e granitiche non è la forza, ma la paura.

Nelle scelte banali al contrario ho notato un approccio quasi strumentale.
Resto settimane nell’indecisione tra un notebook e l’altro, ma utilizzo quella tensione emotiva per elaborare altro. Ho come la sensazione che il mio cervello usi il tempo che si prende per la scelta del pc anche per elaborare dati relativi ad altri problemi irrisolti. La scelta del pc è un distrattore che permette l’elaborazione di dati troppo ansiogeni per essere affrontati direttamente.

Quando ho trovato questo studio, non ho avuto alcun dubbio, ho voluto subito condividerlo. Nella convinzione che anche altri, come me, abbiano la curiosità di guardarsi dentro e capire dentro cosa c'è.

Come già detto, gli psicologi chiamano massimizzatori gli eterni indecisi e soddisfattori i super sicuri, quelli che non devono chiedere mai. E, in precedenti studi, hanno anche concluso che dovremmo diventare tutti soddisfattori, perché così si vive meglio! Chi vorrebbe avere tra i piedi un massimizzatore quando si incastra nelle sue paranoie?

Tuttavia, da soddisfattore e psicologo, sentivo che le cose non erano così lineari. Infatti nelle mie scelte “sicure” non mi sentivo affatto forte, al contrario avvertivo che il principale bisogno era quello di smettere di soffrire.

Ed ecco che i ricercatori dell'Università di Buffalo mi hanno aiutato a capire perché. I ricercatori infatti, misurando le risposte cardiovascolari durante la fase della scelta, piuttosto che dopo, hanno intuito che sono proprio i soddisfattori, quelli che dall'esterno vengono percepiti come sicuri di sé, ad avere più problemi con la gestione della tensione emotiva.

I soddisfattori, essendo incapaci di reggere lo stress generato dalla scelta, come meccanismo di difesa tendono a buttarsi sulla prima opzione appetibile.

I ricercatori hanno trovato le prove che i soddisfattori si percepiscono (a livello inconscio) come meno capaci di gestire la minaccia dalla tensione emotiva (e cardiovascolare) che la scelta comporta, e quindi, per sfuggire a questa sgradevole sensazione di incapacità decidono il prima possibile.

Di contro, i massimizzatori, che apparentemente sembrano attraversare l'inferno dell’indecisione, ossessionati nella vana ricerca della soluzione perfetta, sembrano non risentire più di tanto dello stress cardiovascolare portato dal dubbio e dall'esitazione.

I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista Psychophysiology, si basano su un campione di 128 partecipanti. I ricercatori hanno prima valutato lo stile decisionale di tutti (massimizzatori vs soddisfattori), e poi hanno chiesto ai soggetti di scegliere in tre minuti il loro “partner ideale” tra 15 profili.

A differenza degli studi precedenti, i ricercatori hanno misurato le risposte cardiovascolari durante la fase di scelta per comprendere meglio le esperienze psicologiche dei partecipanti.
In particolare, si sono concentrati su due dimensioni motivazionali chiave chiamate Task engagement (impegno nel compito) e challenge/threat (sfida/minaccia).

Il task engagement descrive quanto le persone si preoccupano di ciò che stanno facendo ed è indicato da quanto forte e quanto veloce sta pompando il cuore.

Il challenge/threat si riferisce a quanto qualcuno si sente capace e sicuro di sé nei momenti di stress. La fiducia (sfida) provoca la dilatazione delle arterie, uno stato cardiovascolare più efficiente. La minaccia o la mancanza di fiducia,  causa il restringimento delle arterie.

I massimizzatori e i soddisfattori non differiscono sul piano del task engagement. Tuttavia è emerso che i soddisfattori si sono sentiti maggiormente minacciati (restringimento delle arterie) dalla necessità di dover scegliere.

Questi dati fanno emergere una visione meno intuitiva del comportamento di chi sembra scegliere a cuor leggero. Una visione che evidenzia l’aspetto difensivo e protettivo di chi sceglie velocemente al fine di uscire in fretta dal disagio.

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