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Cosa ci vuole per fare un ricordo? Nuove proteine

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La corteccia prefrontale mediale sembra essere il luogo dove avviene la produzione delle proteine necessarie alla formazione delle memorie a lungo termine che associano l'emozione della paura ad uno specifico contesto ambientale.

Per la prima volta, è stata identificata una sub-regione del cervello che si attiva per la formazione di un particolare tipo di memoria: la memoria associata alla paura per un particolare stimolo ambientale o "contextual fear memory". Le memorie non sono concetti astratti, ma entità fisiche e con la strumentazione adatta possono essere identificate all'interno della struttura del cervello. Lo studio, recentemente pubblicato dalla rivista Biological Psychiatry Cognitive Neuroscience e Neuroimaging, si focalizza sull'identificazione delle proteine sintetizzate nel cervello al fine di produrre memoria a lungo termine. L'osservazione più sorprendente che emerge dai dati della ricerca indica la corteccia prefrontale mediale come il luogo dove avviene la produzione delle proteine utili alla formazione delle memorie contestuali associate alla paura. In particolare la nuova sintesi proteica avviene in una determinata sub-regione della corteccia prefrontale nota, nei roditori, come regione pre-limbica. Inizialmente, i ricercatori hanno ignorato la corteccia prefrontale mediale, perché nessuno credeva che avesse a che fare con la codifica precoce delle memorie a lungo termine. Tuttavia, quando hanno esaminato da vicino gli effetti del condizionamento, con (leggere) scosse elettriche, sul cervello dei roditori hanno scoperto diversi RNA messaggeri "reclutati" da poliribosomi nella zona della corteccia prefrontale mediale, questo fenmeno rappresenta un chiaro indizio del processo di sintesi proteica. Inoltre l'inibizione della sintesi proteica in quest'area impediva il consolidamento delle memorie, ma ciò solo se l'inibizione della sintesi era immediatamente conseguente al condizionamento. Se i ricercatori lasciavano passare alcune ore, l'inibizione proteica non aveva alcun effetto, i ricordi erano già consolidati. P.S.: Questa ricerca, aggiunge un piccolo tassello al puzzle complicatissimo relativo al consolidamento dei ricordi. Negli ultimi anni sono sempre più numerosi gli studi che, un passo alla volta, ci aiutano a capire che cosa è e come funziona la memoria. Avere consapevolezza dei suggerimenti che provengono dalla sperimentazione di frontiera può essere d'aiuto allo psicologo clinico nel suggerire strategie efficaci a soggetti che sono costretti ad affrontare i disagi conseguenti ad eventi spaventosi o stressanti (ex.: terremoto, aggressioni, mobbing). Link Fonte