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Depressione: ruminazione negativa, e tendenza a concatenare sempre gli stessi ricordi dolorosi sono due sintomi predittori.

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Gli individui depressi con la tendenza a rimuginare su pensieri negativi, cioè con la tendenza a concatenare idee e ricordi accomunati soprattutto dal fatto di far emergere una visione negativa e pessimistica del mondo, mostrano schemi di attivazione della rete neurale diversi rispetto agli individui sani.

Il rischio di cadere in depressione è maggiore per le persone che hanno la tendenza alla ruminazione negativa, tanto che i ricercatori del Central South University in Hunan, China, ipotizzano sia possibile utilizzare le diverse tipologie di memoria autobiografica come indicatore predittivo per riconoscere i soggetti a rischio di depressione.

Quando si chiede a qualcuno di ricordare un evento specifico, ci si accorge che alcuni soggetti hanno la tendenza a ricordare categorie più ampie di ricordi, richiamando dalle informazioni in memoria maggiori dati del necessario. Questo fenomeno sembra essere legato alla ruminazione negativa e quindi anche alla depressione.

Questa attività auto referenziale innesca una rete di regioni cerebrali chiamata Default Mode Network o DMN

Precedenti studi con tecnologie di imaging (risonanza magnetica funzionale) hanno già dimostrato che una attivazione anomala della rete DMN è comune in soggetti affetti da depressione, ma la relazione tra l’attivazione di queste aree del cervello e la ruminazione negativa non era ancora chiara.

In questa nuova ricerca è stato valutato il livello di attivazione del Default Mode Network in giovani adulti al loro primo episodio depressivo. Ogni partecipante ha subito una scansione attraverso la risonanza magnetica funzionale e si è sottoposto ad una serie di test per valutare la tendenza alla ruminazione e la tendenza a richiamare maggiori informazioni del necessario quando veniva chiesto di ricordare un evento specifico.

Come previsto, i pazienti depressi hanno mostrato livelli più elevati di ruminazione e di richiami mnestici rispetto al gruppo di controllo.

In questi pazienti è stata osservato un incremento dell’attività nelle regioni della corteccia mediale anteriore, ed un decremento nelle regioni della corteccia mediale posteriore

Inoltre tra i soggetti depressi sembra che l’aumento dell’attività della corteccia mediale anteriore sia correlato positivamente con il fenomeno della ruminazione, mentre la diminuzione dell’attività nelle regioni posteriori sia correlato negativamente con il fenomeno dell’eccessivo richiamo mnestico .

Con il progredire delle tecnologie utilizzate per la scansione dell’attività del cervello si stanno evidenziando sempre di più le correlazioni esistenti non solo tra aree cerebrali e sintomi, ma tra complessi “circuiti” cerebrali e sintomi.

Anche se lo studio dei circuiti è un processo più complicato, tuttavia garantisce una maggiore comprensione degli aspetti specifici di una determinata patologia.

Fonte: Elsevier (2012, April 3). Activity in brain networks related to features of depression.