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Dolore e insonnia. Se dormo male soffro di più!

insonnia e percezione del dolore
Che rapporto c'è tra la qualità del sonno e la quantità di dolore che proviamo durante la fase di veglia? Un recente studio afferma che, anche dopo una sola notte di sonno inadeguato, l'attività cerebrale aumenta nelle regioni preposte alla percezione del dolore mentre diminuisce nelle aree responsabili della modulazione degli stimoli dolorosi. Quindi dopo una notte insonne il nostro cervello tende a farci provare più dolore.

Il cervello elabora il dolore in modo diverso quando gli individui sono privati ​​dal sonno. Dopo una notte insonne si osserva un aumento dell'attività nella corteccia somatosensoriale primaria ed una ridotta attività nelle regioni dello striato e della corteccia insulare. Ciò si traduce in una maggiore percezione degli stimoli dolorosi. La perdita di ore di sonno aumenta l'esperienza del dolore. La deprivazione dal sonno amplifica la reattività neuronale alla percezione del dolore all'interno della corteccia somatosensoriale primaria umana (sia maschile che femminile), e contemporaneamente smorza la reattività delle aree preposte all'elaborazione degli stimoli dolorosi di ordine superiore, attività svolta nelle regioni "decisionali" dello striato e della corteccia insulare. Coerentemente con questa alterata firma neurale la privazione dal sonno ci rende sensibili anche agli stimoli che, in condizioni normali, avremmo considerato come non dolorosi, di fatto abbassando la nostra soglia di sopportazione del dolore. Il grado di reattività amplificata all'interno della corteccia somatosensoriale, dopo la deprivazione del sonno, è un indice affidabile di previsione di questa aumentata sensibilità soggettiva. Anche  modesti cambiamenti nella qualità del sonno possono determinare conseguenti variazioni nella percezione dell'intensità di dolore che sperimentiamo durante la fase di veglia. Questo identifica, di fatto, la "qualità del sonno" come un nuovo bersaglio terapeutico per la gestione del dolore sia all'interno che all'esterno delle strutture sanitarie. La deprivazione dal sonno aumenta la responsività al dolore da parte delle regioni di rilevamento primarie della corteccia cerebrale, ed inibisce l'attività di altre regioni preposte alla modulazione e contestualizzazione degli stimoli dolorosi: lo striato e l'insula.