
Educare i bambini attraverso le punizioni corporali è dannoso per lo sviluppo del carattere.

È infatti dimostrato che tale stile educativo è strettamente correlato con una maggiore aggressività agita sia nei confronti dei genitori che dei fratelli e dei coetanei.
E successivamente, nella vita adulta, anche nei confronti del coniuge e di eventuali figli nonché della società nel suo complesso attraverso la messa in atto di comportamenti antisociali.
Praticamente senza eccezioni, questi studi hanno evidenziato che la punizione fisica è stata associata ad alti livelli di aggressività nei confronti di genitori, fratelli, colleghi e coniugi.
In un ulteriore studio su 500 famiglie, condotto allo scopo di modificare i comportamenti "difficili" dei bambini, si è notato che quando ai genitori venivano date nuove strategie educative focalizzate sulla limitazione delle punizioni corporali, automaticamente si riducevano anche gli atteggiamenti problematici manifestati dai minori.
I risultati mostrano l'esistenza di un rapporto diretto di causalità, di causa-effetto, tra la punizione fisica come strumento educativo e l'esternalizzazione, da parte di chi la subisce, di comportamenti disfunzionali, sia come riflesso al dolore e alla paura, sia come ribellione nei confronti di un atteggiamento familiare coercitivo.
La punizione corporale è associata anche ad una serie di patologie psicologiche quali la depressione, l'ansia e l'abuso di droghe e di alcol.
Inoltre, recenti studi basati su tecniche di neuro immagine, evidenziano la probabilità di un cambiamento persistente in alcune aree del cervello associabili all'espressione di un quoziente intellettivo più basso e alla maggiore vulnerabilità alla dipendenza da alcol e droghe.
Fonte: Canadian Medical Association Journal (2012, February 6). Physical punishment of children potentially harmful to their long-term development.