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Fino a che età il bambino può dormire con mamma e papà?

Mamma e bambino dormono insieme
Le mamme che lasciano dormire i loro figli nel lettone oltre i sei mesi possono sentirsi più tristi, depresse e mal giudicate.

In base ad un recente studio sembra che la violazione delle recenti prescrizioni pedagogiche, nonché dei più consolidati "consigli della nonna", che vorrebbero il lettone di mamma e papà libero dai bambini non oltre i sei mesi di età, comporterebbe, per le mamme che decidono di trasgredire tali "norme", un peso emotivo, in termini di critica e sensi di colpa, piuttosto alto. La sensazione di inadeguatezza e la percezione di un giudizio negativo su di loro favorirebbe poi sentimenti di ansia e depressione. Dopo aver analizzato i modelli di sonno delle mamme e le sensazioni riportate dalle stesse sulla qualità del riposo notturno durante il primo anno di vita dei loro bambini, i ricercatori hanno scoperto che le madri, le quali avevano deciso di continuare a dormire con i loro figli oltre i sei mesi di vita, tendevano a sentirsi spesso depresse, preoccupate per il sonno dei bambini e giudicate negativamente nel loro ruolo materno. La ricerca è stata condotta negli Stati Uniti, dove il dormire con i bambini oltre i sei mesi dalla nascita è una pratica che tende ad essere disapprovata. Per le famiglie americane è normale lasciar dormire i neonati nel lettone, tuttavia è altrettanto normale trasferire i bambini nella loro stanza quando hanno circa sei mesi di vita. Le motivazioni alla base di tale scelta sono legate sia alla preoccupazioni per la sindrome della morte improvvisa infantile (SIDS) sia al desiderio che i bambini imparino ad addormentarsi da soli. Nello studio sono state analizzate le abitudini di 103 donne durante il primo anno di vita del loro bambino. Circa il 73% delle famiglie dormiva con il bambino durante il primo mese di vita. La percentuale è scesa al 50% al terzo mese, per precipitare al 25% al sesto mese. I ricercatori hanno scoperto che le mamme che stavano ancora dormendo insieme ai loro bambini dopo sei mesi avevano maggiori probabilità di essere depresse, di preoccuparsi per la qualità del sonno del loro bambino e di sentirsi giudicate e criticate dalle altre mamme per un comportamento ritenuto poco idoneo (dalla maggioranza). In media, le madri che hanno dormito per più di sei mesi con loro figlio hanno riferito di sentirsi depresse con una percentuale del 76% in più rispetto alle madri che hanno scelto di trasferire il minore in una stanza separata. La scelta di andare contro corrente, cioè contro il "volere della maggioranza", le ha esposte a maggiori critiche e di conseguenza le ha costrette a rimettere in discussione più spesso la loro capacità genitoriale. Ciò con ovvie conseguenze per l'autostima, il tono dell'umore e il dispendio di risorse energetiche, vitali in questa particolare fase del ciclo di vita. I ricercatori concludono affermando che il dormire oltre i sei mesi con i propri figli non è ne buon ne cattivo di per se, tuttavia espone la donna che decidere di violare le norme condivise ad uno stress ulteriore. In quest'ottica è di fondamentale importanza che nella coppia ci sia un accordo condiviso sulla migliore modalità per entrambi. Se il partner maschile non dovesse essere d'accordo, la scelta di far permanere nella stanza il bambino per troppo tempo esporrebbe la donna ad una ulteriore disconferma. L'uomo sentendosi "tradito" e non considerato potrebbe manifestare il suo disagio alimentano le critiche ed i sensi di colpa a carico della sua compagna. Link Fonte