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Genitori sotto stress.

Genitori sotto stress
In condizioni normali allevare un bambino è considerato un compito già di per se complicato, ma è noto che genitori sottoposti ad un lungo periodo di stress trovano particolarmente difficile mantenere la pazienza, l'attenzione e l'energia necessaria per assecondare le esigenze di un bambino.

In una nuova ricerca universitaria un team di scienziati prova a spiegare come mai lo stress cronico e le capacità genitoriali sono così strettamente correlati.

Dallo studio appare chiaro che fattori stressanti come le difficoltà economiche, o condizioni di sofferenza psicologica, quali la depressione, vanno ad intaccare le naturali risorse del corpo. Risorse necessarie per dare una risposta efficace allo stress, e rendono i genitori maggiormente soggetti alla messa in atto di una serie di comportamenti problematici tra i quali l'ostilità, la disattenzione, e la mancanza delle necessarie attenzioni affettive nei confronti della prole.

Lo stress entra sotto la pelle, cambia letteralmente il modo con il quale il corpo di una madre risponde alle normali richieste di un bambino piccolo, e questo cambiamento rende molto più difficile ottenere un comportamento di accudimento positivo.

Naturalmente esistono numerosi studi relativi all'effetto che lo stress ha sia sui bambini sia sul favorire l’emergere di una serie di disturbi psicologici e psicosomatici negli adulti, ma questo è uno dei primi studi che punta specificatamente l'attenzione sul legame tra genitori e bambini.

I risultati della ricerca evidenziano infatti gli effetti “corrosivi” causati da situazioni di indigenza o da quadri clinici riconducibili alla depressione sull'aspetto fisiologico degli individui, ed aiutano a spiegare come mai i soggetti in tali condizioni sono incapaci di reagire quando si trovano ad affrontare ulteriori difficoltà.

Lo stress non è qualcosa che corrode soltanto l'aspetto psicologico, ne risente anche il corpo e questo è uno dei primi studi che in misura la risposta fisiologica allo stress in un contesto di vita reale dove sono in atto interazioni tra genitori e figli.

Le reazioni fisiologiche dei partecipanti sono state registrate attraverso l'uso di un elettrocardiogramma collegato con tecnologia wireless (senza fili) ad un elaboratore di dati. Questo strumento, non intrusivo, ha permesso al team di ricerca di analizzare cambiamenti fisiologici sottili e difficilmente rilevabili, come ad esempio la variazione del ritmo cardiaco, nel momento stesso in cui avvenivano, aprendo una finestra di osservazione non solo sull’aspetto comportamentale, ma anche sulle reazioni fisiologiche delle madri che hanno deciso di partecipare.

Altre tecnologie, come la misurazione dell'ormone dello stress, il cortisolo, comportano un ritardo di almeno 20 minuti e quindi appaiono non adeguate allo scopo di registrare lo stress nel momento in cui si verifica.

Durante gli esperimenti i ricercatori hanno osservato 153 madri ed i loro bambini di età compresa tra i 17 e i 19 mesi in sessioni individuali di due ore.

Attraverso l'uso dell'elettrocardiogramma ogni madre è stata analizzata durante una situazione di lieve stress, situazione nella quale il suo bambino veniva lasciato con uno sconosciuto per alcuni minuti (protocollo standard definito: Strange Situation).

Successivamente la madre e il bambino venivano videoregistrati durante una sessione di gioco non strutturata.

Dallo studio è emerso che il sistema di reazione allo stress delle donne a volte poteva risultare compromesso, diventando o iperattivo, oppure rimanendo del tutto inattivo.

Le mamme che mostravano sintomi di depressione avevano una risposta fisiologica allo stress di tipo iperattivo. La frequenza cardiaca di queste donne aumentava sensibilmente nel momento del distacco, e rimaneva elevata anche dopo la riunione con il loro bambino.

Nella successiva sessione di gioco libero, le madri con risposta allo stress di tipo iperattivo si mostravano spesso maggiormente ostili nei confronti dei loro figli. L’ostilità si manifestava con commenti verbali di tipo denigratorio, il tono della voce arrabbiato e interazioni fisiche di tipo maggiormente aggressivo.

Anche se spesso si tende a considerare la persona depressa come una persona passiva e triste (considerazioni ricavate dall’osservazione dei comportamenti e non dalla analisi delle reazioni fisiologiche), i risultati di questo studio confermano ciò che i clinici hanno osservato già da tempo:

la depressione delle mamme qualche volta è collegata più a comportamenti di tipo severo e altamente reattivo nei confronti dei loro figli, piuttosto che ad un atteggiamento di incuria.

Questo studio ci aiuta a spiegare le basi biologiche di alcuni comportamenti.

Il sistema di reazione agli stress delle mamme che soffrono di depressione è sempre iper-allertato, ipersensibile ad eventuali fattori di minaccia esterna, e difficilmente rimane inattivo.

Questo si concretizza in comportamenti di tipo aggressivo nei confronti dei bambini.

Al contrario i partecipanti alla ricerca che sono alle prese con problemi di povertà o che vivono in quartieri ad alto rischio di violenza e di criminalità esibiscono una reazione allo stress ipo-attiva.

Il ritmo cardiaco di questi soggetti durante la fase di separazione (lieve stress) tende ad essere estremamente basso. Durante la fase successiva di gioco libero questi genitori mostrano alti livelli di disimpegno ma allo stesso tempo evidenziano atteggiamenti genitoriali di tipo intrusivo ed inappropriato.

Anche se viene suggerito loro di giocare con i bambini queste madri spesso ignorano il comportamento dei piccoli e tendono a non rispondere alle richieste di attenzione.

Quando sono impegnate a fare altro, le madri con una risposta di tipo ipo-attivo tendono a ri-attivarsi evidenziando comportamenti arroganti e prepotenti.

I ricercatori ipotizzano che la risposta fisiologica “sottotono” tipica di queste donne sia la conseguenza di una vita vissuta costantemente in lotta, dove le risorse tendono ad esaurirsi in modo molto rapido.

Continuamente sottoposto a sollecitazioni che hanno a che fare con i bisogni fondamentali della sopravvivenza il sistema di gestione dello stress di queste mamme semplicemente diventa assuefatto, quindi maggiormente difficile da attivare.

 

Fonte: University of Rochester (2011, October 5). How chronic stress short-circuits parenting.