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Il bullismo sembra essere correlato con la percezione del tempo trascorso con i padri.

padre e figlio in piscina
In base ai risultati di una ricerca dell’Università di Vanderbilt ,Tennessee, se i vostri figli hanno la percezione che il loro padre sta lavorando troppo, a discapito del tempo che dovrebbe dedicare  loro, potrebbero, con maggiore probabilità, sviluppare comportamenti disfunzionali assimilabili al bullismo.

“Il nostro comportamento è guidato dalla nostra percezione del mondo, ne consegue che se i bambini sentono di non ricevere abbastanza tempo e attenzione dai loro genitori, dovranno in qualche modo incanalare tali emozioni negative. Una valvola di sfogo potrebbe essere rappresentata dalla aggressività espressa nella relazione con i coetanei” ha detto Christie-Mizell, psicologo specializzato in terapia familiare e nel trattamento di bambini con disturbi dell’umore e del comportamento.

Il suo studio, pubblicato nella rivista Youth & Society, ha preso in considerazione due quesiti:
Quale è la relazione tra il numero di ore che i genitori sono costretti a passare al lavoro e il comportamento di bullismo degli adolescenti?
E, quale è la relazione tre il comportamento di bullismo e la percezione che i giovani hanno del tempo che i loro genitori passano a lavoro?

Christie-Mizell, in base ai dati emersi ha concluso che è la percezione che i bambini hanno di quanto tempo hanno avuto a disposizione per giocare con i loro padri (o meglio, di quanto tempo il padre a dedicato loro) che influisce maggiormente in relazione al fenomeno del bullismo.

Christie-Mizell ha iniziato la ricerca nella convinzione che il nume di ore passate al lavoro dalle madri, considerato il fatto che sono le donne a prendersi maggiormente cura dei figli, sarebbe stato, con più probabilità, correlato con atteggiamenti disfunzionali dei figli come ad esempio: essere crudeli con gli altri, disobbedire a scuola, essere iperattivi e soprattutto non mostrare dispiacere dopo aver messo in atto comportamenti scorretti.

Tuttavia, è stato quando sono stati presi in considerazione fattori come il tempo pieno dei padri o il numero degli straordinari lavorativi effettuati dagli uomini  e la conseguente percezione di essere trascurati dal proprio padre che sono emerse le correlazioni più significative con i comportamenti legati al problema del bullismo negli adolescenti.

Il numero di ore lavorative delle madri non sembra avere alcuna correlazione con il fenomeno del bullismo. Questo, secondo Christie-Mizell, deriva dal fatto che i bambini percepiscono che è la madre ad essere maggiormente responsabile in casa, e che quindi, a prescindere dal tempo realmente dedicato alla casa, rimane un punto di riferimento stabile che non viene messo in discussione (ovviamente ad esclusione dei casi di reale deprivazione affettiva).

La ricerca è importante perché ribalta la convinzione comune secondo la quale è la madre ad avere la maggiore influenza e responsabilità nell’educazione dei figli. In base ai dati di questa ricerca, è il padre, a dover fare uno sforzo aggiuntivo affinché la sua presenza venga percepita come stabile e disponibile.

Christie-Mizell suggerisce di definire con chiarezza un tempo da dedicare ai figli al fine di favorire la percezione che anche per il papà è importante passare del tempo con loro.  Ad esempio il sabato mattina potrebbe essere il momento del gioco tra padre e figlio, un momento ben definito che va tutelato da eventuali imprevisti. Definire un tempo specifico per il gioco è più rassicurante e gratificante del giro al centro commerciale improvvisato all’ultimo minuto.

“I bambini devono sapere che hanno un tempo a loro disposizione da passare con il padre, ed è importante che il padre difenda più possibile questo spazio”.

Christie-Mizell per questo studio ha analizzato il comportamento e le percezioni di 687 bambini di età compresa tra i 10 e i 14 anni che nel 2000 abitavano con entrambi i genitori.

Ha misurato il loro comportamento utilizzando una scala basata sul Problem Behavior Index (BPI), e lo ha messo i correlazione con il numero di ore passate a lavoro da entrambi i genitori e con la percezione che i bambini avevano del tempo che i loro genitori dovevano passare a lavoro.

 

Fonte: Vanderbilt University (2011, January 28). Perception of time spent with fathers can lead to bullying.