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Il legame tra nicotina e alcol. Come e perché l'uso di nicotina in giovane età aumenta le probabilità di dipendenza da alcol.

alcol e nicotina
Gli studi dimostrano che l'uso adolescenziale di sigarette elettroniche è associato a una maggiore probabilità di utilizzare, crescendo, le sigarette tradizionali. Inoltre, è risaputo che l'assunzione di tabacco in età adolescenziale è correlata ad una maggiore probabilità di dipendenza da sostanze alcoliche in età adulta. Tuttavia, fino ad ora, non era nota la base biologica che rende i soggetti fumatori più vulnerabili alla dipendenza da alcolici.

Un adolescente che fuma, molto probabilmente ha anche un rapporto più disinvolto con gli alcolici. Lo stereotipo del "cattivo ragazzo" con la sigaretta in bocca e la bottiglia in mano è così presente nell'immaginario socio-psicologico da non richiedere più ulteriori spiegazioni, e solo uno che vuole fare il bullo, il grande, il duro ... Tuttavia in un recente studio, condotto come al solito sui topi, si è viste che esiste una correlazione diretta e biologica tra l'assunzione di nicotina in età adolescenziale e la tendenza ad un maggiore consumo di alcol in età adulta. Quindi, se proviamo ad immaginare i nostri adolescenti come dei topolini che in tenera età hanno goduto di dosi giornaliere di nicotina, ci accorgiamo che la loro libertà di resistere, in età adulta, al fascino dell'alcol è biologicamente limitata. Nel recente lavoro scientifico si afferma che l'esposizione alla nicotina in giovane età cambia i circuiti neuronali nei percorsi di ricompensa del cervello. Tale cambiamento biologico ha come conseguenza comportamentale che i soggetti esposti a nicotina da adolescenti hanno mostrato maggiore tendenza al consumo di alcol. Se consideriamo che negli ultimi anni il consumo di nicotina attraverso le sigarette elettroniche è aumentato esponenzialmente negli studenti delle scuole medie e superiori possiamo intuire l'importanza di uno studio che identifica il meccanismo biologico per il quale la nicotina, assunta età precoce, rende maggiormente vulnerabili alla dipendenza da alcol. Nel setting sperimentale i ricercatori hanno somministrato nicotina a topi tramite iniezioni giornaliere. Un gruppo di topi ha assunto nicotina in età "adolescenziale", un gruppo in età adulta e un gruppo non ha assunto la sostanza. In una fase successiva dell'esperimento si è visto che i ratti esposti alla nicotina in età adolescenziale hanno avuto una frequenza nettamente maggiore degli altri nell'auto somministrarsi etanolo (attraverso la pressione di una leva). I ricercatori hanno scoperto che l'esposizione alla nicotina in età adolescenziale, ma non in età adulta, ha alterato la funzione normalmente inibitoria del circuito neuronale mesencefalico mediato dal neurotrasmettitore GABA. Specifici segnali GABA, normalmente inibitori, in risposta all'alcol hanno cominciato ad essere eccitatori. L'assunzione di nicotina in età adolescenziale ha modificato il funzionamento del normale "circuito di ricompensa" e in conseguenza a ciò i soggetti hanno aumentato la frequenza delle auto somministrazioni di alcol. I cambiamenti neuronali a lungo temine sono causati da una alterazione della funzionalità di un trasportatore di clururo, il KCC2, nei neuroni del mesencefalo. Questi neuroni erano meno capaci di regolare il movimento del cloro attraverso la membrana cellulare, e ciò li rendeva disfunzionali al punto da alterare l'intero meccanismo che regola la ricompensa. Volendo essere sintetici: i topi che assumono nicotina in adolescenza non possono non desiderare l'alcol di più di quelli che non l'hanno assunta. E nell'uomo? Non c'è il libero arbitrio? Forse si, ma se continuiamo a fare ricerca scientifica utilizzando (per ovvie ragioni etiche) il modello animale, e nello specifico il povero topo, forse un motivo ci sarà! Link Fonte