È stato scoperto che la tendenza al rispetto delle norme sociali è indipendente dalla comprensione effettiva del significato della norma stessa e può essere aumentato mediante la stimolazione cerebrale. Nel meccanismo che regola la tendenza a conformarsi alle regole la corteccia prefrontale laterale gioca un ruolo centrale.Lo studio è stato condotto su 63 partecipanti ai quali, all’interno di un setting sperimentale, è stato dato del denaro.Successivamente è stato chiesto loro di decidere quanto di quel denaro tenere per se e quanto condividere con un partner anonimo. Tale richiesta ha innescato un conflitto cognitivo, è infatti noto che una norma sociale di correttezza, molto sentita nelle culture occidentali, vuole che i soldi (beni) siano equamente divisi in parti uguali tra tutti i membri del gruppo. Tuttavia tale norma contrasta con l'interesse egoistico dei partecipanti di garantirsi il maggiore profitto possibile. In una fase successiva dello stesso esperimento i partecipanti hanno dovuto risolvere lo stesso dilemma comportamentale, ma in questo caso la norma di solidarietà, che precedentemente era solo implicita, è stata resa esplicita e rafforzata da una punizione che avrebbe sanzionato ogni comportamento egoistico. Per mezzo della Stimolazione transcranica con Correnti Dirette (transcranial Direct Current Stimulation; tDCS), una metodica di stimolazione cerebrale non invasiva capace di indurre cambiamenti funzionali nella corteccia cerebrale, gli scienziati hanno aumentato o diminuito l'attività neurale nella parte anteriore del cervello dei soggetti esaminati, più precisamente nella corteccia prefrontale laterale destra . Dai risultati dei test hanno concluso che:
La decisione di seguire la norma sociale, sia come scelta volontaria che come strategia per evitare una punizione, può essere influenzata direttamente dalla stimolazione neurale della corteccia prefrontale.
Quando l'attività neurale in questa area del cervello è stata aumentata, tramite la stimolazione transcranica, i partecipanti hanno rispettato le regole con maggiore rigore se sapevano che erano previste punizioni ma con minore impegno se si trattava di una scelta volontaria.
Al contrario, quando gli scienziati hanno diminuito l'attività neurale in queste aree del cervello, i partecipanti hanno seguito la norma più fedelmente se si trattava di una scelta libera ma meno se sotto minaccia di sanzioni.
La stimolazione neurale è stata capace di influenzare il comportamento manifesto dei partecipanti ma non ha modificato in alcun modo la loro percezione cosciente relativa alla equità e alla ragionevolezza della norma in questione.
Inoltre, la stimolazione, non ha alterato le loro aspettative su eventuali conseguenze del comportamento messo in atto. I soggetti erano in ogni momento perfettamente coscienti del fatto che, in alcuni casi, alla violazione della norma sarebbe seguita una punizione.
In sintesi l’esperimento dimostra che i meccanismi del cervello responsabili del rispetto delle norme sociali sono separati dai processi che permettono di ragionare consciamente sul significato e sul valore delle regole di convivenza. Questa ricerca potrebbe avere importanti implicazioni per il sistema giuridico, soprattutto in riferimento al concetto di “capacità intendere e di volere”. Concetto che non sembra più appropriato per garantire una chiara discriminazione tra comportamenti volontari e comportamenti impulsivi. Fonte