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In età precoce anche una breve deprivazione delle cure materne altera la funzionalità del cervello.

distacco materno e malattia mentale
Quando un bambino viene deprivato, in età precoce, delle cure materne (o delle cure di un caregiver) subisce un trauma talmente significativo da alterare la funzionalità del suo cervello. Questa alterazione è assimilabile alle modificazioni, nella struttura e nella funzionalità, riscontrate in soggetti neuropsichiatrici, come gli schizofrenici. Questa è la conclusione di un recente esperimento condotto su modello animale.

L'esperimento più conosciuto sulla deprivazione affettiva risale agli anni '60. I coniugi Harlow decisero di intraprendere una serie di test per verificare la natura del legame di attaccamento tra genitori e figli. Le cavie dei coniugi Harlow erano dei piccoli cuccioli di macaco. I cuccioli furono allevati deprivandoli delle cure materne, ma lasciandoli nella possibilità di "confortarsi" con due sostituti artificiali: un peluche di morbida stoffa e un manichino in metallo dotato di biberon. Dalle osservazioni fatte emerse che le scimmie trascorrevano la maggior parte del tempo abbracciando il pupazzo di stoffa, e che si avvicinavano al manichino in "freddo" metallo solo a scopo di alimentazione quando erano affamate. Dopo qualche settimana le scimmie cominciarono a mostrare i primi segni di depressione e ansia. In età adulta si comportarono come "cattive madri", mostrando indifferenza verso i loro cuccioli: non li allattavano ed anzi tendevano ad allontanarli fino a mostrasi aggressive nei loro confronti. L'esperimento degli Harlow è famoso tanto per l'impulso che diede a quella che poi prenderà il nome di teoria dell'attaccamento di John Bowlby quanto per la crudeltà dei metodi usati. Lo stesso H.F. Harlow nel 1962 ebbe modo di dichiarare « Nella maggior parte dei casi gli esperimenti non meritano di essere fatti, e i dati ottenuti non meritano di essere pubblicati. » https://www.youtube.com/watch?v=Inx2O_T1y-s Nel recente studio sono stati utilizzati dei ratti. All'età di nove giorni, un periodo critico per lo sviluppo del loro cervello, sono stati allontanati dalle madri per 24 ore. Le analisi successive hanno evidenziato che, a differenza dei ratti non allontanati dalle madri, i ratti esposti alla deprivazione mostravano anomalie del comportamento nonché anomalie  biologiche e fisiologiche a carico del sistema nervoso. Gli sperimentatori sostengono che data la similitudine strutturale e di connettività tra il cervello dei ratti e quello umano la comprensione dei meccanismi che si attivano in caso di deprivazione nelle cavie animali potrebbe migliorare la nostra comprensione dei traumi precoci che a volte colpiscono i bambini costretti a vivere in condizioni di deprivazione affettiva. Sono stati riscontrati deficit della memoria e una minore comunicazione tra aree cerebrali nei topi deprivati. In generale si è notato un aumento del "rumore" bioelettrico nonché una alterazione della produzione proteica. Il fatto che la deprivazione precoce abbia suscitato cambiamenti nell'espressione proteica e modificazioni dell'attività neurale suggerisce che queste misure possano testimoniare la presenza di fattori epigenetici che si scatenano in conseguenza dell'esposizione a traumi precoci. I processi alterati dello sviluppo neurologico possono poi tradursi in psicopatologia nelle fasi successive della vita. Ciascuna delle alterazioni fenotipiche rilevate dei dati dell'esperimento fornisce indizi importanti su come il trauma precoce modifica l'equilibrio fisiologico e aumenta il rischio di un disturbo neuropsichiatrico ed inoltre rappresenta un possibile "bersaglio" per eventuali strategie di intervento terapeutico. Ciò che appare comunque chiaro è che i bambini esposti a stress o privazione durante la prima infanzia sono più a rischio di sviluppare malattie mentali o forme di dipendenza patologica durante le fasi successive della vita. Link Fonte