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La terapia psicologica funziona? Ecco come lo psicologo psicoterapeuta può curare il disturbo post traumatico da stress.

Lo psicologo psicoterapeuta può curare il disturbo post-traumatico da stress: un nuovo studio rivela i meccanismi che permettono al trattamento psicoterapeutico incentrato sul trauma di funzionare.

La psicoterapia centrata sul trauma è ampiamente considerata il miglior trattamento psicologico disponibile per il disturbo post-traumatico da stress (PTSD). Tuttavia, il meccanismo che permette a questo metodo di modificare il cervello per favorire il recupero psicologico dal Disturbo Post Traumatico da Stress non è ben compreso.

In un nuovo studio pubblicato recentemente su Biological Psychiatry, i ricercatori hanno utilizzato la neuroimaging per esaminare come le aree cerebrali responsabili della generazione di risposte emotive alle minacce vengono modificate dalla psicoterapia.

Il disturbo post-traumatico da stress può verificarsi in persone che hanno vissuto o assistito ad un evento traumatico come guerra o combattimento, aggressione sessuale, disastro naturale o atto terroristico (nonché COVID-19 e pandemia globale ).

I sintomi possono includere flashback, incubi e ansia grave,  hyperarousal, evitamento degli stimoli associati al trauma, nonché pensieri incontrollabili (intrusivi) sull'evento.

La psicoterapia centrata sul trauma è un trattamento che aiuta le persone a riprendersi da un evento traumatico, utilizzando tecniche come "l'esposizione in vivo", che implica di affrontare direttamente un oggetto, una situazione o un'attività temuta nella vita reale, e "l'esposizione immaginativa", che implica di affrontare la memoria del trauma.

La terapia psicologica prevede interventi basati prevalentemente sull'esposizione a diversi aspetti legati all'esperienza traumatica per favorire l'abituazione (quindi la riduzione dell’ansia in presenza di stimoli associati al trauma) e il processamento dell’informazione relativa alla memoria traumatica. Un obiettivo di questo intervento consiste nel ridurre il ricorso all’evitamento, un comportamento protettivo (meccanismo di difesa) che consente di ridurre l’ansia a breve termine ma che a lungo andare peggiora la situazione.

Una persona che ha paura della folla, ad esempio, può essere esposta gradualmente e ripetutamente a grandi raduni.

All'inizio, quel paziente sperimenta paura nonché tutta una serie di emozioni negative scatenate dall'essere in mezzo alla gente.

Ma dopo un certo numero di esposizioni progressive e graduali allo stimolo si abitua alla situazione e smette di temerlo. Riconosce che non c'è alcun pericolo reale. Ciò si traduce in un nuovo apprendimento che sovrascrive le informazioni precedenti.

I ricercatori hanno utilizzato scansioni di risonanza magnetica funzionale (fMRI) per identificare come le reti cerebrali comunicano tra loro prima e dopo il trattamento. Nello specifico, hanno misurato il grado di comunicazione, noto come connettività funzionale, tra le aree del cervello responsabili delle emozioni (amigdala e insula) e le regioni della corteccia responsabili della logica e del pensiero (corteccia prefrontale ventrale).

L'amigdala e l'insula hanno mostrato una maggiore connettività tra di loro a seguito del trattamento psicologico. Maggiore connettività di entrambe le regioni con la corteccia prefrontale ventrale e le cortecce fronto-polari e sensoriali e diminuzione della connettività di entrambe le regioni con i nodi fronto-parietali di sinistra della rete di controllo esecutivo.

Maggiori cambiamenti di connettività sono stati associati a maggiori riduzioni dei sintomi. Questa ristrutturazione della comunicazione cerebrale può essere utilizzata come una firma specifica del recupero dal Disturbo Post Traumatico da Stress.

Sappiamo che la psicoterapia funziona ma non abbiamo molti dati validi per spiegare in che modo funziona, come il cervello viene modificato da questo processo.

La connettività funzionale del cervello potrebbe essere una metrica promettente per identificare i meccanismi di trattamento e le firme biologiche della risposta terapeutica.

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