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L'ansia come fattore protettivo dopo un infarto.

Ansia e infarto
Ecco il paradosso che lega l'ansia all'infarto: gli individui con disturbo d'ansia sono più a rischio di avere un attacco di cuore, tuttavia hanno maggiori probabilità di sopravvivere.

La paura protegge dal pericolo. E ciò vale anche per i disturbi d'ansia. I pazienti che soffrono d'ansia sono maggiormente attenti ai sintomi di un infarto.  Ciò li porta a cercare in modo tempestivo un supporto medico e di conseguenza a massimizzare le probabilità di sopravvivenza in caso di infarto. Le persone con disturbo d'ansia hanno paure irrazionali, spesso non correlate a nessun pericolo reale. Gli ansiosi spendono gran parte delle loro energie mentali nell'immaginare scenari spaventosi dai quali è necessario proteggersi. Tutte queste "fantasie" hanno però un costo reale che si paga in termini di malattie organiche, soprattutto a carico del sistema cardiovascolare. Quindi l'ansia patologica aumenta le probabilità di un infarto ma, paradossalmente, la stessa ansia può rappresentare un vantaggio quando si tratta di intervenire tempestivamente in caso di crisi cardiaca. Lo studio è stato condotto utilizzando i dati del progetto MEDEA (Munich Examination of Delay in Patients Experiencing Infected Myocardial Infarction). 619 pazienti con infarto miocardico sono stati intervistati in ospedale entro 24 ore dall'uscita dall'unità di terapia intensiva. Circa il 12% dei pazienti aveva un disturbo d'ansia, nello specifico un disturbo d'ansia generalizzato, detto anche DAG o GAD (dall'inglese "General Anxiety Disorder"). Si è scoperto che i soggetti ansiosi  hanno reagito più rapidamente a un attacco cardiaco e sono arrivati ​​al pronto soccorso prima. In media le pazienti di sesso femminile affette da disturbo d'ansia, in caso di attacco cardiaco, sono arrivate al pronto soccorso con due ore di anticipo rispetto alle altre. I pazienti ansiosi di sesso maschile, in caso di infarto, hanno avuto comunque un vantaggio di circa 50 minuti rispetto ai non ansiosi. Considerato che il trattamento farmacologico tempestivo è fondamentale per ridurre i danni all'organismo e per scongiurare la morte il dubbio si fa amletico: meglio avere l'ansia o non avere l'ansia? questo è il problema ... Link Fonte