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Le sigarette elettroniche raddoppiano le probabilità di iniziare a fumare.

sigaretta elettronica dannosa
Gli adolescenti che provano le sigarette elettroniche raddoppiano il rischio di diventare dipendenti dalle normali sigarette a base di tabacco.

I minori, di età compresa tra i 7 e i 12 anni, che hanno provato una sigaretta elettronica hanno aumentato di 2,16 volte la probabilità di esporsi ad futura dipendenza da tabacco. Queste le conclusioni di un recente studio condotto presso la University of Waterloo and the Wake Forest School of Medicine. Sin da quando le sigarette elettroniche sono apparse su mercato si è scatenato il dibattito tra chi le ha viste come uno strumento salvifico per combattere la dipendenza dal tabacco e chi, al contrario, ne ha evidenziato la pericolosità subdola, soprattutto per gli adolescenti. I dati del presente studio confermano l'ipotesi secondo la quale l'utilizzo di sigarette elettroniche, soprattutto in età precoce, favorisca le probabilità di sviluppare in futuro una vera e propria dipendenza da tabacco. Utilizzando i dati del Canadian Student Tobacco, Alcohol and Drugs Survey i ricercatori hanno evidenziato che almeno il 10 % dei minori di 12 anni ha utilizzato le sigarette elettroniche. I vantaggi delle sigarette elettroniche sono legati soprattutto al fatto che contengono molte meno sostanze dannose rispetto alle tradizionali sigarette a base di tabacco. Possono contenere nicotina ma non contengono catrame o monossido di carbonio. Sfruttando queste caratteristiche sono spesso reclamizzate come uno strumento utile ad interrompere la dipendenza dal tabacco. Il marketing tende a presentare il prodotto come innocuo e sicuro, ed è proprio questa percezione di falsa sicurezza che potrebbe essere causa di futuri rischi di dipendenza. Il consumatore inizierà ad abituarsi ad una gestualità rassicurante, inalerà nicotina senza troppo preoccuparsi di possibili effetti collaterali e piano piano si strutturerà una ritualità che probabilmente lo accompagnerà per anni. Si alterneranno periodi di sigaretta elettronica con periodi di sigaretta a base di tabacco nella convinzione di avere il pieno controllo delle proprie scelte. Si cercherà di smettere ma, solo al momento giusto. E se l'ultimo tentativo di interrompere non è andato a buon fine è solo perché, in fondo "a me piace fumare", e comunque "smetto quando voglio". I responsabili del marketing fanno studi molto approfonditi sul funzionamento del cervello umano (i fondi non mancano!), conoscono bene i meccanismi alla base del comportamento, della strutturazione delle abitudini e del decision making. (Allego il link ad una serie di lezioni su Coursera relative al neuro marketing o alla neuroeconomics solo a titolo esemplificativo) Dare una sigaretta elettronica in mano ad un adolescente e sperare che non sviluppi una dipendenza, dal mio punto di vista, equivale a lasciare un bambino di due anni da solo in una stanza piena di dolci nella convinzione che non li toccherà. Da terapeuta, e da ex fumatore, mi sento anche di sconsigliare l'utilizzo della sigaretta elettronica come strumento per interrompere una dipendenza da tabacco. Il motivo è abbastanza ovvio, la nicotina dà una dipendenza fisica molto blanda, facilmente tollerabile ed identificabile in modo preciso con un po' di focalizzazione sui segnali corporei, ma causa una elevata dipendenza psicologica.
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Ecco perché non mi sento di consigliare la sigaretta elettronica come strumento per smettere di fumare, ed al contrario la temo, perché la ritengo capace di innescare le dinamiche che sono alla base della dipendenza psicologica tipica del tabagista (ritualità, immagine di se, creazione di pause ecc... ). Link Fonte