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L'olio extravergine di oliva migliora la memoria e protegge il cervello dall'Alzheimer.

Olio d'oliva contro l'Alzheimer

La dieta mediterranea è associata a una serie di benefici per la salute, inclusa una minore incidenza delle demenze. Ora, i ricercatori hanno identificato l'ingrediente specifico che protegge contro il declino cognitivo dell'Alzheimer: l'olio extra vergine di oliva.

In un nuovo studio è stato dimostrato che il consumo di olio extravergine di oliva migliora la memoria e le abilità di apprendimento e riduce la formazione di placche amiloidi e degli ammassi neurofibrillari (ANF) entrambi marcatori classici della malattia di Alzheimer. I ricercatori della scuola di medicina Lewis Katz (LKSOM) presso l'Università di Temple a Philadelphia, in uno studio pubblicato il 21 Giugno 2017 sugli Annals of Clinical and Translational Neurology, hanno identificato i meccanismi che sottendono agli effetti protettivi dell'olio extravergine di oliva. Hanno scoperto che l'olio d'oliva riduce il processo infiammatorio nel cervello, ma soprattutto attiva un meccanismo noto come autofagia cellulare. L'autofagia è il processo attraverso il quale le cellule si disgregano ed eliminano i detriti e le tossine intracellulari, come le placche amiloidi e gli ammassi neurofibrillari. Le cellule cerebrali dei topi nutriti con una dieta arricchita da olio extravergine di oliva hanno mostrato livelli più elevati di autofagia e ridotte quantità di placche amiloidi e di proteina tau iperfosforilata. La proteina tau iperfosforilata è considerata la maggiore responsabile degli ammassi neurofibrillari. La ricerca è stata condotta utilizzando un modello animale ben consolidato nello studio dell'Alzheimer. Il modello, conosciuto come triple transgenic model, utilizza cavie geneticamente modificate per sviluppare le tre caratteristiche chiave della malattia di Alzheimer: alterazioni della memoria, placche amiloidi e ammassi neurofibrillari. I ricercatori hanno diviso le cavie in due gruppi, ad un gruppo è stata somministrata la dieta standard mentre l'altro è stato nutrito aggiungendo alla dieta olio extravergine di oliva. La dieta con olio extravergine di oliva è stata introdotta quando i topi avevano 6 mesi, e cioè prima della comparsa dei sintomi della malattia di Alzheimer previsti dal modello. All'età di 9-12 mesi i topi che si sono nutriti con dieta arricchita hanno avuto prestazioni significativamente migliori su test progettati per valutare la memoria di lavoro, la memoria spaziale e le abilità di apprendimento. Inoltre, gli studi sui tessuti cerebrali di entrambi i gruppi di topi hanno rivelato notevoli differenze nell'aspetto e nella funzionalità delle cellule nervose. L'assunzione di olio extravergine di oliva ha preservato l'integrità sinaptica delle cellule cerebrali, cioè l'integrità delle connessioni tra i neuroni. L'autofagia cellulare è aumentata in modo estremamente rilevante, e ciò ha comportato una riduzione delle placche amiloidi e degli ammassi neurofibrillari. Grazie all'attivazione dell'autofagia cellulare, la memoria e l'integrità sinaptica sono state preservate e i sintomi della malattia di Alzheimer nei topo sono apparsi significativamente ridotti. Il prossimo passo dei ricercatori sarà di studiare gli effetti di una dieta ricca di olio extravergine di oliva introdotta però su topi di 12 mesi di età, quando cioè le cavie avranno già sviluppato le placche amiloidi, gli ammassi neurofibrillari e i problemi di memoria. Sarà importante vedere se l'olio extravergine di oliva ha anche la capacità di fermare o invertire i sintomi della demenza. Link Fonte