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Pedofili on-line: come agiscono e come proteggersi

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Secondo una ricerca condotta alla Kingston University il comportamento dei pedofili on-line sta mutando. I predatori sessuali sembrano aver abbandonato le “strategie seduttive” a favore di atteggiamenti molto più veloci e diretti, la conversazione tipica infatti viene “sessualizzata” nell’arco di soli due minuti.

I dati provengono da uno studio durato tre anni basato sull’analisi dettagliata delle chat relative a reati sessuali fornite dalla polizia Inglese ed Italiana e su approfondite interviste fatte a pedofili maschi condannati nel Regno Unito, in Belgio e in Norvegia.

I predatori sessuali agiscono sia nei più diffusi social network , sia nelle reti dedicate esclusivamente al gioco, come ad esempio Xbox Live, in modo estremamente veloce.

Sessualizzano, con inviti diretti ed espliciti, la conversazione nel giro di pochi minuti e se i loro inviti vengono rifiutati o ignorati semplicemente si “spostano alla ricerca di nuove prede”.

L’obiettivo rimane comunque l’incontro diretto, faccia a faccia, e nella maggior parte dei casi i luoghi dove si consumano i reati sono alberghi, parcheggi, parchi, fermate dell’autobus o addirittura la stanza da letto del pedofilo o del bambino stesso.

Nelle sessioni on-line il pedofilo, usando spesso più di una identità, colleziona centinaia e centinaia di contatti, di “amicizie”.

A partire da questi elenchi getta l’esca e si concentra in modo sempre più meticoloso sui bambini che danno maggiori feedback.

Questa strategia è favorita dalla tendenza, da parte dei giovani, di aggiungere anche gli sconosciuti alla loro lista di “amici virtuali” per aumentare il numero dei contatti e quindi anche il livello della loro popolarità on-line.

Molti giovani sembrano essere in competizione tra loro su questo, ma dalla competizione per la popolarità sembrano ricavare maggiore giovamento soprattutto i predatori sessuali se si considera che , in modo del tutto automatico e senza alcuno sforzo, viene dato loro l’accesso ad una mole impressionante di informazioni sensibili.

Per i genitori preoccupati i ricercatori suggeriscono alcune linee di condotta:

con i bambini al di sotto dei 13 anni munirsi di software per il controllo degli accessi alla rete ed impedire loro di frequentare i social network, anche quelli riservati esclusivamente al gioco, o in alternativa garantire su tali attività un controllo costante e contino.

Al contrario con i bambini più grandi risulta maggiormente utile favorire un dialogo “onesto e realistico” sui pericoli e sui rischi ai quali ci si espone condividendo con gli estranei le proprie informazioni personali.

 

Fonte: Kingston University (2012, April 17). Paedophiles' online chats become sexualized within two minutes, study shows.