Perché la solitudine è pericolosa. Isolamento sociale, disturbi del sonno e stress cellulare.
L'isolamento sociale aumenta le probabilità di malattie fisiche. C'è un legame diretto tra solitudine, disturbi del sonno e stress cellulare.
I ricercatori dell'Università della Pennsylvania hanno casualmente scoperto che l'isolamento sociale, nel moscerino della frutta la Drosophila Melanogaster, causa perdita del sonno (la Drosophila è un insetto utilizzato come modello per la ricerca genetica). La perdita del sonno è, a sua volta, causa di stress cellulare e dell'attivazione di un meccanismo di difesa cellulare chiamato UPR (unfolded protein response), o "risposta a proteine malpiegate". L'unfolded protein response (UPR) è una risposta di stress cellulare correlata al reticolo endoplasmatico. Ha due scopi: inizialmente ripristinare la funzione normale della cellula attraverso l'interruzione della sintesi proteica e successivamente incrementare la produzione di chaperones molecolari coinvolti nel ripiegamento proteico. Se questi obiettivi non vengono raggiunti entro un determinato lasso di tempo la risposta UPR inizializza la morte cellulare programmata (apoptosi).L'isolamento sociale è collegato a diversi problemi di salute, nonché ad una durata di vita più breve negli esseri umani e negli altri animali. Tanto che l'associazione gerontologica Americana lo considera un "assassino silenzioso" per la sua capacità di aumentare il rischio di malattie e di rendere meno efficaci le cure.
L'unfolded protein response (UPR) è un meccanismo presente in quasi tutte le specie animali.
Anche se la sua attivazione a breve termine aiuta a proteggere le cellule dallo stress, l'attivazione cronica può danneggiarle.
L'attivazione prolungata e dell'UPR è infatti ritenuta co-responsabile del processo di invecchiamento e di alcune malattie legate all'età come Alzheimer e diabete.
Durante una ricerca relativa agli effetti dell'invecchiamento sull'UPR nei moscerini della frutta, i ricercatori hanno notato che i marcatori molecolari dell'attivazione dell'UPR erano notevolmente più elevati negli insetti tenuti isolati, rispetto a quelli che condividevano uno spazio comune.
Isolare gli animali induce una risposta maggiore di stress cellulare e un conseguente livello più alto di attivazione dell'UPR. Nella cellula, le proteine, dopo essere state sintetizzate come semplici catene di amminoacidi devono essere ripiegate per assumere una conformazione funzionale. Quando la cellula è sottoposta a stress il complicato processo di ripiegamento delle proteine può essere disturbato. Questo comporta un accumulo di proteine non utilizzabili. L'UPR, in italiano "risposta a proteine mal piegate", dovrebbe rimediare al problema. Ma quando l'UPR è inefficace e rimane attivo per troppo tempo può innescare processi di infiammazione, inibire le normali attività vitali della cellula e in casi estremi "spingere" verso la morte.Gli scienziati hanno trovato prove che questa risposta inefficace e cronica diventa più probabile con l'invecchiamento. Quando gli animali invecchiano, si inizia a vedere un UPR meno efficace.