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Perseveranza: per non lasciarsi scoraggiare meglio affidarsi all'immaginazione piuttosto che alla forza di volontà.

Usare la fantasia per allenare la pazienza

Vuoi essere più paziente? Vuoi essere più capace di resistere alle difficoltà che inevitabilmente si frappongo tra te ed i tuoi obbiettivi? Ti hanno sempre detto che ci vuole tanta forza di volontà? Al contrario, sembra che la chiave della perseveranza si nasconda nella capacità di immaginare e di fantasticare!

Utilizzando la risonanza magnetica funzionale (fMRI) i neuroscienziati hanno scoperto che la capacità di immaginare è lo strumento migliore per allenare la pazienza e la perseveranza. La forza di resistere alla tentazione di mollare tutto, quando siamo di fronte alle difficoltà di un percorso che abbiamo intrapreso, è una delle caratteristiche che più spesso sono associate alla gratificazione e al successo personale di un individuo. Resistere alle tentazioni e mantenere il focus su un "oggetto lontano" spesso sono considerati come la naturale conseguenza di una volontà di ferro che schiaccia i bisogni immediati e ci trascina a forza verso la meta. Tuttavia, i risultati di questo studio suggerisco una strategia alternativa. Più dolce ed efficace. L'immaginazione come percorso verso la perseveranza. Immaginare un risultato aumenta la perseveranza senza far affidamento su una maggiore forza di volontà. I ricercatori chiamano questo metodo "framing effects", cioè inquadrare gli effetti. Il metodo consiste nel apportare piccoli cambiamenti durante la presentazione delle opzioni disponibili al fine di favorire il proliferare di fantasie relative ai vantaggi legati al raggiungimento degli obbiettivi. Gli psicologi hanno condotto due esperimenti per esplorare il ruolo della fantasia e della forza di volontà sulla capacità di perseverare nello sforzo necessario al raggiungimento di una meta. Nello studio, i soggetti coinvolti dovevano decidere se accettare una somma di denaro subito, 100 dollari, o attendere del tempo per ottenere una somma maggiore, 120 dollari dopo 30 giorni. Quando i soggetti erano invitati ad immaginare concretamente i vantaggi dell'attesa riuscivano più facilmente a rimandare la gratificazione immediata. Ad esempio riflettere sul fatto che 20 dollari in più sono l'equivalente del consumo di carburante della macchina per una settimana rende meno faticosa la scelta di rinunciare ai 100 dollari nell'immediato. Presentare i dati in modo neutrale, prendi 100 dollari ora oppure 120 dollari tra 30 giorni, o contestualizzarli indirizzando i soggetti ad immaginare i vantaggi del loro sacrificio influenzava enormemente la scelta degli stessi. Agire potenziando la forza di volontà rende i soggetti maggiormente capaci di tenere a bada gli impulsi, ma sfruttare la capacità di fantasticare e di immaginare i vantaggi insiti in una scelta annulla e modifica gli impulsi stessi.   Tanto più i soggetti erano in grado di esercitare la fantasia, intesa come la capacità cognitiva di visualizzare le conseguenze future delle proprie scelte, tanto più erano in grado di mantenere un atteggiamento fermo e perseverante. Ciò è quanto è emerso anche dai dati delle risonanze magnetiche funzionali (fMRI) i quali hanno evidenziato una forte correlazione tra l'attivazione delle aree cerebrali associate alla "fantasia" e la capacità di posticipare la gratificazione.   Per approfondimenti sull'argomento, oltre al link che rimanda al testo della ricerca, ritengo molto interessante il libro "La vita emotiva del cervello" di Richard Davidson. Link Fonte