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Problemi di ansia? Scrivete i vostri pensieri.

ansia e scrittura
Per chi ha problemi di ansia uno dei modi più semplici ed economici per normalizzare il cervello consiste nello scrivere, meglio se con carta e penna, i propri pensieri e sentimenti.

Se avete problemi di ansia prendete nota, il semplice fatto di scrivere quello che vi passa per la testa: pensieri, emozioni, sentimenti e paure, può essere sufficiente a liberare il cervello (almeno temporaneamente) dalla tendenza alla ruminazione. Questa è la conclusione di un recente studio condotto alla Michigan State University e pubblicato online su Psychophysiology. La ricerca fornisce la prima prova "neurale" dei vantaggi della scrittura espressiva in soggetti ansiosi. Quando siamo in ansia il nostro cervello è costantemente al lavoro per produrre scenari di ipotetici eventi futuri. Immaginiamo infinite volte le stesse scene, modificando sempre il copione per sondare e pre-vedere ogni possibile pericolo. In fondo, dal punto di vista evolutivo, l'ansia è sostanzialmente questo: un calcolo continuo di ogni possibile minaccia alla nostra sopravvivenza. Il problema però è che, da quando si è evoluto il meccanismo di previsione ad ora, gli stimoli ansiogeni da dover gestire sono aumentati a dismisura. E la conseguenza di ciò è che siamo tutti, chi più chi meno, in uno stato di ansia intermittente. Le preoccupazioni (ruminazioni) occupano risorse cognitive e lo sforzo di non farsi distrarre dalle paranoie, restando concentrati sul presente, è spesso frustrante ed accompagnato da sensi di colpa per gli scarsi risultati ottenuti. Tutto ciò di solito si traduce in ulteriori pensieri negativi, ad esempio "non sono più capace di fare nulla", che alimentano il circolo vizioso introducendo sempre più complessità. In pratica siamo costantemente in multitasking, con la maggior parte delle risorse mentali allocate in "paranoie" e poche energie per gestire il presente. La ricerca suggerisce che la scrittura espressiva, intesa come l'atto di scrivere su carta ciò che il nostro cervello produce (pensieri, sensazioni fisiche, emozioni ecc...), può bloccare le ruminazioni e, di conseguenza, aumentare le risorse cognitive per la gestione del presente. Lo studio è stato condotto su un campione di studenti "cronicamente ansiosi". Gli studenti sono stati divisi in due gruppi ai quali è stato chiesto di eseguire alcuni test cognitivi mentre l'attività dei loro cervelli era monitorata con EEG. Prima di eseguire i test metà degli studenti ha passato 8 minuti a trascrivere su carta pensieri, emozioni, e sentimenti profondi, mentre l'altra metà ha semplicemente messo per iscritto la descrizione delle attività svolte nella giornata. I dati dicono che per entrambi i gruppi l'accuratezza nelle risposte e i tempi medi sono equivalenti, tuttavia nel gruppo di scrittura espressiva le stesse attività sono state svolte con minore fatica (minore attivazione neuronale). Il cervello dei soggetti ansiosi è risultato più efficiente dopo una sessione di soli 8 minuti di scrittura espressiva. Mettere su carta i pensieri, le sensazioni e le emozioni sgradevoli ha disinnescato la tendenza alla ruminazione alleggerendo il carico computazionale del cervello. Probabilmente ciò avviene perché, come nella meditazione o nel mindfulness, nell'atto di scrivere i propri pensieri, le proprie sensazioni viscerali e le proprie reazioni emotive, inevitabilmente le trasformiamo in "oggetti", le osserviamo per quello che sono, transitorie produzioni della nostra macchina per pensare. La preoccupazione, ad esempio per un esame, finché rimane fluida e confusa con mille altre preoccupazioni è ingestibile. Una volta isolata, e per poterla scrivere è necessario isolarla interrompendo il chiacchiericcio nella nostra testa, appare meno potente e meno spaventosa. Link Fonte