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Rispetto al rischio di dipendenza da fumo e da alcol la pre-adolescenza rappresenta il momento decisivo della scelta.

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Quando si parla di prevenzione rispetto al consumo di tabacco e alcol forse la strategia migliore consiste nello stimolare i ragazzi a riflettere bene sul senso delle loro scelte. Non tanto demonizzando determinati comportamenti ma invitando i ragazzi a riflettere a lungo sul motivo per il quale è meglio dire no.

Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Journal of Studies on Alcohol and Drugs ha evidenziato che i bambini di età compresa tra i 9 e i 12 anni hanno un atteggiamento decisamente ambivalente nei confronti delle sigarette e degli alcolici.

Sembra infatti che i pre-adolescenti abbiano sia idee positive che negative nei confronti di queste pericolose sostanze, e che si trovino ancora nella fase della scelta. Devono ancora decidere se per loro bere alcolici e fumare sigarette è veramente una cosa negativa o se al contrario potrebbe essere un’abitudine tutto sommato accettabile.

A causa del fatto che in questa particolare età si è estremamente vulnerabili alle influenze sociali, ad esempio  a come i mass media decidono di rappresentare  i comportamenti collegati all’uso di sostanze,  e alla pressione del gruppo dei pari (gli amici) i ricercatori hanno deciso di approfondire meglio i meccanismi che si innescano in questa fase.

Lo studio dimostra che, ad un livello impulsivo, di risposta automatica, questi ragazzi sono consapevoli del fatto che il fumo e l’alcol sono dannosi,  ma sotto una lieve manipolazione (ad esempio creando delle associazioni tra le droghe ed alcuni concetti positivi in un esercizio di categorizzazione) questa consapevolezza tende a cedere.

È in questa fase che, se si sceglie di considerare l’uso di sostanze tossiche come un comportamento sostanzialmente accettabile si gettano inevitabilmente le basi per una condotta che resterà immutata nel tempo per lunghi anni, e che verrà modificato solo al costo di una faticosa re-strutturazione cognitiva .

Scegliere di bere e di fumare, in età pre-adolescenziale, è la conseguenza di un processo decisionale sia di tipo automatico (l’azione senza il pensiero) sia di tipo controllato (la valutazione dei costi – benefici, dei pro e dei contro).

In questo esperimento sono stati esaminati entrambi i processi.

Per fare ciò sono stati valutati circa 400 bambini di età compresa tra i 10 e i 12 anni attraverso un test computerizzato che prevedeva una serie di prove specifiche.

Ai bambini è stato chiesto di associare figure di sigarette e di alcolici sia con concetti  positivi che negativi. La corretta esecuzione del compito ad esempio poteva prevedere l’associazione tra le sigarette e una parola negativa in una categorizzazione e allo stesso tempo l’associazione con una parola positiva in una categorizzazione successiva.

Attraverso questi test è stato possibile, valutando i tempi di reazione con apposite formule matematiche, identificare le risposte date attraverso un meccanismo automatico e quelle date come conseguenza di un processo logico.

Il prossimo passo dell’esperimento consisterà nel monitorare questi bambini per un lungo periodo di tempo al fine di verificare l’ipotesi alla base dello studio, e cioè che i bambini che con maggiore probabilità inizieranno a fare uso di sigarette e alcol, diventandone dipendenti, saranno gli stessi che in questa fase, nella pre-adolescenza, avranno mostrato un maggiore indebolimento dei pregiudizi e delle valutazioni negative in relazione al consumo di tabacco e alcolici.

Se la sostanza viene percepita come meno pericolosa e meno “cattiva”, molto probabilmente la valutazione dei costi – benefici si sbilancerà a favore degli apparenti benefici (intesi come maggiore adesione ai modelli sociali e di gruppo).

 

Fonte: Concordia University (2012, March 12). Tweens just say 'maybe' to cigarettes and alcohol.