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Shock ed emozioni negative favoriscono l’apprendimento e la memorizzazione.

Paura e memoria
I ricercatori della Università di Washington hanno scoperto che vedere immagini scioccanti, ed emotivamente turbanti, subito dopo aver appreso delle informazioni, ci rende maggiormente capaci di recuperare dalla memoria il materiale appreso.

Questa ricerca è la prima a dimostrare che le emozioni negative, i sentimenti negativi, suscitati successivamente al richiamo di materiale precedentemente appreso, favoriscono la sedimentazione di tali informazioni nella memoria a lungo termine.

La scoperta è contro intuitiva. Il pensiero comune infatti ipotizza che vedere immagini negative, o scene che ci disturbano, scateni una sorta di meccanismo di rimozione che tende a facilitare l’oblio delle informazioni legate a tale shock.

Vedere l'immagine di una pistola puntata verso di voi, subito dopo aver finito un test di associazione mnemonica di materiale verbale, potrebbe sembrare non essere la migliore condizione per apprendere i dati appena memorizzati.

Ma, a causa del fatto che c'è un'intricata relazione tra alcune aree del cervello coinvolte nelle emozioni, ed altre coinvolte nella memoria (l'amigdala e l'ippocampo), è stato possibile dimostrare che la visione di immagini scioccanti può potenziare il richiamo di informazioni precedentemente apprese.

I ricercatori hanno testato un gruppo di 40 studenti, intenti a studiare accoppiamenti di parole appartenenti a due lingue diverse, raggruppati in gruppi da 10 coppie.

Alla fine di ogni gruppo da 10 è stato chiesto agli studenti di richiamare le informazioni precedentemente apprese e poi sono stati sottoposti al test finale che consisteva nel ricordare 100 paia di parole.

Nel testo iniziale, dopo ogni risposta corretta, agli studenti sono state fatte vedere delle immagini negative relative ad un'arma puntata, oppure un'immagine neutra come ad esempio una sedia, o uno schermo nero.

Prima del testo finale gli studenti sono stati impegnati in una breve prova di calcolo, al fine di svuotare la memoria a breve termine.

Dai dati si apprende che gli studenti hanno dato risultati migliori quando è stata associata un'immagine negativa al richiamo mnemonico giusto.

L'esperimento iniziale ha adunque dimostrato, inoltre, che il processo coinvolto nella memorizzazione di dati non finisce dopo il primo richiamo degli stessi.

Successivamente sono stati eseguiti altri due test simili per limitare al massimo le variabili, gli sperimentatori hanno potuto concludere che le immagini negative, o comunque le emozioni negative, possono avere un effetto positivo sulla memoria, ma solo a patto di avere già richiamato i dati precedentemente appresi. In assenza di una precedente rielaborazione dei dati, infatti, la visione di immagini negative non ha avuto nessun effetto sulle performance dei soggetti.

Questo risulta cruciale. Va comunque sottolineato che non sono stati misurati gli effetti fisiologici conseguenti alla visione di immagini con contenuto scioccante, come ad esempio il battito cardiaco, e i parametri relativi all'adrenalina e agli ormoni.

In un precedente studio, condotto dagli stessi sperimentatori, è stato dimostrato che le immagini positive non hanno la stessa capacità di consolidare le informazioni precedentemente apprese. Ad esempio, uno studio preliminare ha dimostrato che i partecipanti ad un test di apprendimento, che sono stati sottoposti alla visione di immagini sessualmente stimolanti subito dopo le risposte esatte, non hanno mostrato miglioramenti significativi nei test successivi relativi alla memoria a lungo termine.

Fonte: Washington University in St. Louis (2011, June 20). Shock and recall: Negative emotion may enhance memory.