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Sostenere lo sguardo: per qualcuno è un riflesso automatico.

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Immaginate di essere in un bar e di scontrarvi per errore con qualcuno rovesciandogli la birra a terra. Lui si gira ed inizia a guardarvi in modo aggressivo, cosa fate? Vi scusate affrettandovi ad offrire una nuova bevanda o reagite con aggressività “sostenendo lo sguardo”?

Una nuova ricerca pubblicata nella rivista Psychological Science afferma che il comportamento aggressivo che consiste nel cercare lo “scontro di sguardi” al fine di rivendicare la propria dominanza è un riflesso automatico.

I nostri “parenti” primati certamente ottengono la posizione dominante nel gruppo anche attraverso lo scontro fisico, ma questo avviene solo raramente, molto più spesso lo sfida non raggiuge i livelli di vera e propria aggressione ma si ferma alla sole minacce espresse attraverso la postura e le espressioni del volto.

Gli uomini funzionano in modo molto simile.

Alcuni ricercatori dell'Università di Utrecht, nei Paesi, hanno voluto verificare la convinzione comunemente data per scontata, ma mai dimostrata scientificamente, che considera il “sostenere lo sguardo” in atteggiamento di sfida come una reazione istintiva, una sorta di riflesso automatico non mediato dalla sfera razionale.

I soggetti testati nell’esperimento dovevano guardare uno schermo dal quale venivano proiettate delle figure geometriche di diversi colori: blu, rosso, verde ecc… .

Appena dopo la presentazione dello stimolo colorato i soggetti avevano il compito di distogliere lo sguardo dall’area dove era apparso lo stimolo e andare a guardare in una zona specifica dello schermo dove erano presenti alcuni puntini colorati. L’esercizio consisteva nel guardare il più velocemente possibile il punto colorato dello stesso colore dello stimolo.

Ciò che i soggetti non sapevano è che poco prima dello stimolo colorato veniva presentato a schermo un volto. Il viso poteva essere felice, arrabbiato o inespressivo e rimaneva a schermo per un tempo troppo breve per essere percepito a livello cosciente. In questo modo i ricercatori potevano valutare quanto tempo i soggetti impiegavano a distogliere lo sguardo da facce che esprimono emozioni diverse.

Questi dati sono stati messi in correlazione con i risultati di un questionario pensato per valutare la tendenza dei volontari ad assumere atteggiamenti dominanti all’interno di un contesto sociale.

Le persone che in base al questionario risultavano essere più competitive e maggiormente interessate alla dominanza sociale avevano tempi di reazione più lenti nel distogliere lo sguardo dopo la presentazione di stimoli accoppiati ad immagini subliminali di volti arrabbiati.

Al contrario le persone che dal questionari apparivano interessate a dare un immagine positiva di se hanno mostrato tempi di reazione più lunghi a seguito della visione subliminale di volti felici.

Ciò dimostra l’ipotesi di base secondo la quale chi ha un atteggiamento dominante è portato ad ingaggiare “sfide di sguardi” in modo automatico ed istintivo e non in seguito ad un ragionamento cosciente.

“Quando un soggetto è dominante deve mostrare atteggiamenti aggressivi in una frazione di secondo” afferma Terburg, “da un punto di vista evolutivo ciò è perfettamente comprensibile. Se un soggetto è motivato ad imporre il suo dominio non può distogliere lo sguardo da altri soggetti che mostrano rabbia o aggressività, altrimenti avrebbe perso in partenza la sfida degli sguardi e quindi la possibilità di intimidire l’avversario”.

Fonte: Association for Psychological Science (2011, February 25). Staring contests are automatic: People lock eyes to establish dominance.