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Stress, depressione, ansia e raffreddore.

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È noto che alti livelli di stress psicologico possono facilitare la comparsa di sintomatologie di tipo ansioso e depressivo, ed è altrettanto noto che lo stress psicologico influenza non solo la mente ma anche il corpo indebolendolo e lasciandolo maggiormente esposto a malattie cardiovascolari e a malattie infettive.

Ma fino ad poco tempo fa non era chiaro il meccanismo che legava lo stress ad una minore capacità di reazione del sistema immunitario.

Ora, grazie al lavoro di un gruppo di ricerca della Carnegie Mellon University, è stato scoperto che lo stress psicologico, intenso o cronico, inibisce la capacità del corpo di regolare la risposta infiammatoria, e di conseguenza lascia il corpo indifeso nei confronti di eventuali attacchi infettivi.

La risposta infiammatoria è in parte regolata dal cortisolo, ma a causa dello stress prolungato sembra che i tessuti diventino meno sensibili a questo ormone e ciò compromette l’innesco del delicato meccanismo che attiva la risposta difensiva.

In particolare, le cellule immunitarie diventano insensibili all'effetto normativo del cortisolo.

Il gruppo di ricerca è riuscito a dimostrare che le persone che soffrono di stress psicologico sono più soggette a sviluppare il comune raffreddore.

È stato usato il virus del raffreddore perché i sintomi dell’infezione non sono causati dal virus stesso ma esclusivamente dalla risposta immunitaria del corpo che, attraverso il processo infiammatorio, cerca di combattere l’attacco dell’agente patogeno.

Maggiore è la risposta infiammatoria del corpo al virus, maggiore è la probabilità di sviluppare dei sintomi di un raffreddore.

In un primo studio 276 adulti sani sono stati esposti al virus del raffreddore dopo aver condotto un colloquio lungo e stressante. Sono stati quindi monitorati in quarantena per cinque giorni per rilevare eventuali tracce di infezione.

È stato dimostrato che un evento stressante prolungato nel tempo è spesso causa dell'incapacità delle cellule immunitarie di rispondere correttamente ai segnali ormonali che normalmente regolano l'infiammazione.

E, l’impossibilità di regolare la risposta infiammatoria rende più probabile il rischio di sviluppare un raffreddore quando si è esposti al virus.

In un secondo studio sono stati valutati 79 soggetti sani in base alla loro capacità di regolare la risposta infiammatoria ed in base alla capacità di produrre citochine, i messaggeri che attivano tale reazione.

Successivamente sono stati esposti al virus del raffreddore. Chi tra loro era meno capace di regolare il processo infiammatorio manifestava maggiormente i sintomi dell’infezione dopo il contagio.

Quando siamo sotto stress, le cellule del sistema immunitario sono meno capaci di rispondere al controllo ormonale e di conseguenza producono livelli di infiammazione inadeguati, ciò favoriscono lo sviluppo di eventuali malattie.

Poiché la risposta infiammatoria gioca un ruolo fondamentale in molte patologie (disturbi cardiovascolari, asma, malattie autoimmuni ecc …) risulta essere di fondamentale importanza imparare a riconoscere eventuali fonti di stress per poterle evitare, e se l’evitamento non dovesse essere possibile, sarebbe necessario impegnarsi nella messa in atto di strategie psicologiche capaci di limitare al massimo i danni provocati dallo stress.

Fonte: Carnegie Mellon University (2012, April 2). How stress influences disease: Study reveals inflammation as the culprit.