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Temperamento ansioso? Forse è colpa dell’ippocampo!

Immagine di un bambino preoccupato
Un nuovo studio focalizzato sull’attività cerebrale correlata all’ansia ha individuato le regioni del cervello che sono rilevanti nello sviluppo di stai ansiosi nei bambini. La scoperta, pubblicata nella rivista  Nature del 12 Agosto, può portare a nuove strategie per la diagnosi precoce e il trattamento di bambini a rischio.

“I bambini con un temperamento ansioso soffrono di timidezza estrema, preoccupazione persistente e una elevata attivazione corporea in risposta allo stress”, ha dichiarato Ned H. Kalin, psichiatra presso l’University of Wisconsin-Madison School of Medicine and Public Health e autore della ricerca.

 

“È noto da tempo che questi bambini sono a maggior rischio di sviluppare vere e proprie sintomatologie ansiose, depressive o legate all’abuso di sostanze”.

Il nuovo studio condotto da Kalin e colleghi ha dimostrato che la presenza di iper-attività in specifiche aree del cervello quali l'amigdala e l’ippocampo anteriore può lasciar prevedere un temperamento ansioso in  giovani primati.

“Crediamo che i bambini piccoli che hanno una maggiore attività in queste regioni del cervello sono più propensi a sviluppare ansia e depressione da adolescenti e, da adulti, avranno maggiori probabilità di sviluppare problemi legati a droga e alcol” dice Kalin.

Una precedente ricerca condotta da Kalin ha stabilito una similitudine significativa tra le giovani scimmie con tratti ansiosi e i bambini umani che mostrano un temperamento ansioso.  In questo studio, i ricercatori hanno esaminato in che misura i fattori genetici ed ambientali influenzano  l’attività delle regioni cerebrali correlate con l’ansia.

Nello studio più esteso mai condotto su primati non umani, i ricercatori della UW-Madison hanno scansionato il cervello di 238 giovani scimmie Rhesus, tutte appartenenti alla stessa famiglia allargata.

Le scimmie sono state analizzate mediante tomografia ad emissione di positroni (PET), strumento che negli esseri umani viene usato per comprendere quale area del cervello è “al lavoro” in base al consumo di glucosio.

I principali risultati dello studio sono:

  • Le giovani scimmie hesus appartenenti alla stessa famiglia condividono, secondo uno schema ereditario, il temperamento ansioso.
  • Le scimmie con temperamento ansioso mostrano una maggiore attività cerebrale nell’amigdala e nella zona anteriore dell’ippocampo. A riprova di ciò, i ricercatori sono stati in grado di identificare gli individui con livelli più elevati di ansia basandosi sull’analisi della PET.
  • I geni e i fattori ambientali influiscono in modi differenti sull’attività dell’amigdala e dell’ippocampo, ciò fornisce un modello strettamente legato all’attività cerebrale di come tali fattori interagiscono nel favorire la vulnerabilità a specifiche patologie psichiatriche.

“Ci aspettavamo che tutte le regioni del cervello coinvolte nel temperamento ansioso risultassero egualmente correlate sia al fattore genetico che a quello ambientale, ma abbiamo trovato che l'attività nell'ippocampo anteriore era più legata al fattore ereditario di quanto non lo fosse quella dell’amigdala” spiega uno dei ricercatori.

La nuova scoperta potrebbe portare a nuovi modi per rilevare l'ansia nei bambini, “segnali di rischio ereditario per l'ansia potrebbe essere identificati attraverso la comprensione delle alterazioni in geni specifici che influenzano la funzionalità dell'ippocampo”, dice Fox.

Lo studio suggerisce che vi è una straordinaria opportunità di modificare l'ambiente, per evitare che i bambini a rischio genetico sviluppino patologie ansiose in modo conclamato. “La mia sensazione è che prima si interviene, più aumentano le possibilità di far vivere ai bambino con temperamento ansioso una vita felice fuori dalla tirannia di patologie come ansia e depressione” afferma  Kalin.

Sotto la guida di Kalin, i ricercatori presso l’HealthEmotions Research Institute stanno traducendo i risultati ottenuti dalle scimmie agli esseri umani attraverso la misurazione della funzionalità di ippocampo e  amigdala nei bambini piccoli che mostrano i primi segni di ansia e depressione.

Fonte: University of Wisconsin-Madison (2010, August 12). Inherited brain activity predicts childhood risk for anxiety, research finds.