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Vuoi essere intelligente e felice? Non vuoi essere preda dell'ansia e della depressione? Allora sporcati!

 

ansia e depressione si curano con lo sporco
Il contato con alcuni batteri dello sporco, nello specifico con il Mycobacterium vaccae, ci rende meno stressati, meno depressi, meno ansiosi e più intelligenti.

Nel 2007 hanno scoperto che il Mycobacterium vaccae poteva funzionare come antidepressivo, nel 2010 ci hanno detto che ci avrebbe resi meno ansiosi e più intelligenti ed ora ci informano del fatto che il contatto con questi batteri ha effetti anti infiammatori sul cervello e ciò ci permette di tollerare meglio gli effetti fisici e psicologici dello stress. Il "Prozac dello sporco" è un batterio innocuo, anche se imparentato con i micobatteri che causano la tubercolosi, che si trova dappertutto nel suolo ma, soprattutto, nella sporcizia. Nel 2007 il Dott. Chris Lowry della Bristol University ha scoperto che il trattamento di topi con batteri "amici", normalmente presenti nel terreno, altera il loro comportamento in modo molto simile a ciò che si potrebbe ottenere con la somministrazione di farmaci antidepressivi. L'autore dello studio rimase talmente stupito da dichiarare che: "Questi studi ci aiutano a capire in che modo il corpo comunica con il cervello e in che misura un sistema immunitario sano è importante per il mantenimento della salute mentale. Ci lasciano anche riflettere sull'opportunità di dover passare più tempo a giocare nella sporcizia per migliorare la nostra salute mentale". Quando il team del Dott. Chris Lowry ha esaminato attentamente il cervello dei topi, ha scoperto che il trattamento con il Mycobacterium vaccae ha attivato un gruppo di neuroni capaci di produrre serotonina. Si ritiene che la mancanza di serotonina sia una concausa di depressione ed ansia, pertanto gli effetti del batterio sul comportamento dei topi potrebbero essere dovuti all'aumento del rilascio di serotonina in parti del cervello che regolano l'umore. Nel 2010 si è visto che  il contatto con i microbi tollerogenici (che cioè aumentano la tolleranza del sistema immunitario) è importante per il corretto funzionamento dei circuiti immunoregolatori i quali influenzano il comportamento, l'emotività e la salute. I topi ai quali è stato somministrato il batterio Mycobacterium vaccae, prima e durante un'attività di apprendimento nel labirinto, hanno dimostrato una riduzione dei comportamenti correlati all'ansia e del tempo di completamento del labirinto, tempo dimezzato rispetto al gruppo di controllo. Ed anche Matthews, autore della ricerca del 2010, ha commentato: "Queste ricerche suggeriscono che il Mycobacterium vaccae può avere un ruolo nel ridurre l'ansia e nell'aumentare le capacità di apprendimento. Varrebbe la pena, a questo punto, valutare l'ipotesi di inserire nei programmi scolastici attività all'aria aperta, in ambienti dove questo microrganismo è presente, con l’obiettivo di ridurre l’ansia degli allievi e migliorarne lo studio". Ciò va a conferma di alcune teorie secondo le quali troppa igiene non è salutare perché non stimola adeguatamente il sistema immunitario e, dal momento che quest’ultimo ha strette relazioni con il cervello, la troppa igiene può avere conseguenze negative anche sul sistema nervoso e quindi sul tono e motivo e sul comportamento. Tornado al 2018, in un recente studio, si è talmente ottimisti da ipotizzare una sorta di "immunizzazioni" allo scopo di proteggerci da disturbi quali: il disturbo post-traumatico da stress (PTSD), l'ansia e la depressione. La scoperta più sorprendente è che, almeno nei topi, l'esposizione al Mycobacterium vaccae sembra avere effetti anti infiammatori sul cervello. L'autore dello studio, Matthew Frank, afferma che "Se potessi utilizzalo nelle persone, potrebbe avere vaste implicazioni per un certo numero di malattie neuro infiammatorie". Considerato che l'ansia, la depressione, il disturbo post traumatico da stress ed in generale i disturbi mentali legati allo stress colpiscono quasi una persona su quattro e che la ricerca suggerisce che l'infiammazione cerebrale indotta da stress può aumentare il rischio di tali disturbi, colpendo i neurotrasmettitori che influenzano l'umore come la norepinefrina o la dopamina, allora si intuisce la portata che potrebbe avere una cura in grado di ridurre lo stato infiammatorio del sistema nervoso centrale senza effetti collaterali. C'è una letteratura significativa che evidenzia la stretta correlazione tra risposta immunitaria infiammatoria e sintomatologie depressive o ansiose. Una risposta immunitaria infiammatoria può essere causata molteplici fattori tra i quali malattie, traumi o interventi chirurgici. Il trattamento di topi con batteri Mycobacterium vaccae ha inibito gli effetti infiammatori dello stress. Topi trattati con batteri e posti, per tre settimane,  in gabbie con altri maschi aggressivi  hanno mostrato meno ansia e hanno sofferto con meno probabilità di colite o di altre infiammazioni dei tessuti periferici.

Ma cosa fa esattamente il Mycobacterium vaccae nel cervello?

I topi, ad una settimana di distanza dalle iniezioni dei batteri, avevano livelli significativamente più alti della proteina anti-infiammatoria interleuchina-4 nell'ippocampo. L'ippocampo è una regione del cervello responsabile della modulazione delle funzioni cognitive, della memoria e collegata all'emozione della paura e all'ansia. Dopo l'esposizione a un fattore di stress, gli animali immunizzati hanno anche mostrato livelli inferiori di una proteina nota per essere indotta dallo stress, l'allarmina (o HMGB1). Le cellule, quando muoiono o sono stressate, rilasciano una particolare proteina, l'Hmgb1 o Allarmina,  in grado di segnalare al Sistema Immunitario che una parte del nostro corpo ha un problema e che, quindi, è necessaria una reazione. Si ritiene che l'Allarmina abbia un ruolo nel sensibilizzare il cervello verso una maggiore infiammazione. In conclusione, nell'attesa che venga prodotto il "vaccino" che ci renderà immuni da ansia, stress e depressione il mio consiglio è di passare più tempo possibili all'aperto sporcandosi le mani in attività creative. Consiglio che vale soprattutto per i soggetti in età evolutiva. Link Fonte