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Compreso il meccanismo coinvolto nelle dipendenze e in alcune forme di obesità.

Foto di un bambino a caccia di cibo
Un ricercatore della Facoltà di Medicina e Odontoiatria presso l'Università di Alberta ha scoperto un meccanismo alla base di alcune forme di dipendenza e di obesità che potrebbe condurre a un trattamento per entrambe le malattie. Quando un animale affamato trova del cibo, esplorando il suo ambiente in natura, è un evento che rappresenta uno momento importante per la sua sopravvivenza, evento che viene segnalato e “ricompensato” dal cervello attraverso la liberazione di una sostanza chimica chiamata dopamina.

Poiché è noto che stupefacenti come la cocaina, l’eroina e le anfetamine, e anche alcuni alimenti gustosi e altamente calorici causano anch’essi  il rilascio di dopamina e rendono quindi le persone “ricompensate” dopo averli assunti, è chiaro che la dopamina ha un ruolo importante sia nella dipendenza che nello sviluppo di alcune forme di obesità.

Quando un animale associa l’aspettativa di stimoli gratificanti ad un determinato luogo, sia in natura che in cattività, si parla di “preferenza condizionata per il luogo”. Tale associazione è legata alla formazione  di memorie associate a riferimenti spaziali in un area specifica del cervello, il giro dentato.

Il professor Bill Colmers e il suo gruppo di ricerca del dipartimento di farmacologia, hanno cercato di verificare se la dopamina può avere un effetto sulle cellule cerebrali del giro dentato, responsabili della formazione di tali memorie.

Il suo gruppo, usando sezioni “vive” di cervello di ratto è stato in grado di simulare l’attività delle cellule celebrali associata alla scoperta di cibo durante l’esplorazione di un nuovo ambiente da parte dell’animale.

Aggiungendo dopamina si riusciva ad aumentare l’eccitabilità dei dendriti delle cellule cerebrali. Al contrario aggiungendo il Neuropeptide  Y, un polipeptide molto diffuso nel sistema nervoso centrale, si rendevano i dendriti meno soggetti all’eccitazione.

Gli sperimentatori hanno ripetuto l’esperimento applicandolo al modello del long term potentiation, una forma di apprendimento cellulare (stimolazioni pre-sinaptiche a frequenze elevate inducono l'aumento dell'ampiezza dei potenziali eccitatori post-sinaptici) scoprendo che l’apprendimento cellulare è stato potenziato dalla dopamina.   Mentre anche in questo caso il neuropeptide Y somministrato insieme alla dopamina ha avuto l’effetto di inibire l’apprendimento.

Il gruppo ha ripetuto, successivamente, gli stessi esperimenti su sezioni di cervello umano, ottenute da pazienti sottoposti alla terapia per l’epilessia del lobo temporale. I risultati ottenuti con sezioni di cervello umano non hanno differito da quelli ottenuti a da sezioni di cervello di ratto.

Considerando che l’obbiettivo di Colmers e del suo gruppo è la cura per l’obesità, questa è una scoperta molto eccitante.

Questi risultati aiutano a spiegare i meccanismi che sottendono la formazione di memorie spaziali legate alla “ricompensa” sia nel modello di laboratorio che nei campioni prelevati da soggetti umani. La comprensione di questo meccanismo non solo spiega la biologia di un'importante forma di apprendimento, ma può anche portare a potenziali trattamenti per le dipendenze e l'obesità.

Fonte: University of Alberta Faculty of Medicine & Dentistry (2010, October 4). Mechanism involved in addictions and some forms of obesity discovered.