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La depressione non è causata da bassi livelli di serotonina

Dopo decenni di studi, sembra che non ci siano prove a sostegno dell’ipotesi secondo la quale i livelli di serotonina siano responsabili della depressione.

La nuova “umbrella review”(revisione ad ombrello) - una panoramica delle meta-analisi esistenti e delle revisioni sistematiche - pubblicata su Molecular Psychiatry, suggerisce che la depressione non è causata da uno squilibrio chimico della serotonina e mette in discussione anche la funzionalità degli antidepressivi. Le umbrella review sono considerate i più alti livelli di evidenza scientifica attualmente disponibili in medicina.

La maggior parte degli antidepressivi sono inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), i quali agiscono correggendo livelli di serotonina anormalmente bassi. Non esiste un altro meccanismo farmacologico accettato mediante il quale gli antidepressivi agiscono sui sintomi della depressione.

Tuttavia sembra che si possa tranquillamente sostenere, sulla base di una vasta quantità di ricerche condotte nel corso di diversi decenni, che non ci sono prove convincenti in grado di legare la depressione con anomalie nella produzione di serotonina.

La popolarità della teoria dello "squilibrio chimico" della depressione ha coinciso con un enorme aumento dell'uso di antidepressivi. Le prescrizioni di antidepressivi sono aumentate drasticamente dagli anni '90 in poi.

Molte persone prendono antidepressivi perché sono state indotte a credere che la loro depressione abbia una causa biochimica, ma questa nuova ricerca suggerisce che questa convinzione non è fondata su prove oggettive.

La revisione ha raccolto tutti gli studi rilevanti che sono stati pubblicati nei più importanti campi di ricerca sulla serotonina e sulla depressione. Gli studi inclusi nella revisione hanno coinvolto decine di migliaia di partecipanti.

La ricerca ha confrontato i livelli di serotonina e dei suoi prodotti di degradazione nel sangue o nei fluidi cerebrali e non ha trovato differenze tra le persone con diagnosi di depressione e i partecipanti sani appartenenti al gruppo di controllo.

La ricerca sui recettori della serotonina e sul trasportatore della serotonina, la proteina presa di mira dalla maggior parte degli antidepressivi, ha trovato prove deboli e incoerenti che suggeriscono livelli più elevati di attività della serotonina nelle persone con depressione. Tuttavia, i ricercatori sospettano che i risultati siano probabilmente spiegabili considerando l'uso di antidepressivi tra le persone con diagnosi di depressione.

Gli autori hanno anche esaminato gli studi in cui i livelli di serotonina sono stati abbassati artificialmente in centinaia di soggetti privando le loro diete dell'amminoacido necessario per produrre serotonina. Questi studi sono stati spesso citati per dimostrare che una carenza di serotonina è collegata alla depressione. Ma una meta-analisi condotta nel 2007 e un campione di studi più recenti hanno evidenziato che l'abbassamento della serotonina non ha prodotto depressione nei volontari sani.

Studi molto ampi, che hanno coinvolto decine di migliaia di pazienti, hanno esaminato la variazione genica, compreso il gene per il trasportatore della serotonina e non hanno trovato differenze in questi geni tra le persone con depressione e il gruppo di controllo di soggetti sani. 

Questi studi hanno anche esaminato gli effetti di eventi di vita stressanti e hanno scoperto che questi, al contrario, esercitavano un forte effetto sul rischio delle persone di diventare depresse: più eventi di vita stressanti una persona aveva vissuto, maggiore era la probabilità che fosse depressa. 

I risultati di tutti questi studi, presi nel loro insieme, hanno portato gli autori della revisione a concludere che "non c'è supporto a sostegno dell'ipotesi secondo la quale la depressione sia causata da una ridotta attività o concentrazione di serotonina".

Il risultato di questa revisione è molto importante se si considera che ben l'85-90% del pubblico è convinto del fatto che la depressione sia causata da un basso livello di serotonina o da un semplice squilibrio chimico. 

Ora un numero crescente di scienziati e di organismi professionali inizia a riconoscere che l’ipotesi dello squilibrio chimico sia una semplificazione eccessiva. 

Dalla revisione è emerso anche che le persone che usavano antidepressivi avevano livelli più bassi di serotonina nel sangue. Queste prove sono coerenti con la possibilità che l'uso a lungo termine di antidepressivi riduca le concentrazioni di serotonina.
I ricercatori affermano che ciò potrebbe essere dovuto al fatto che l'aumento di serotonina prodotto da alcuni antidepressivi a breve termine potrebbe portare a cambiamenti compensatori nel cervello che producono l'effetto opposto a lungo termine.

Sebbene lo studio non abbia esaminato direttamente l'efficacia degli antidepressivi, gli autori incoraggiano ulteriori ricerche e suggeriscono di investire in trattamenti capaci di focalizzarsi sulla gestione degli eventi stressanti o traumatici, come con la psicoterapia, o altre pratiche come l'esercizio fisico e la meditazione.

Ai pazienti non dovrebbe essere detto che la depressione è causata da un basso livello di serotonina o da uno squilibrio chimico, e non dovrebbero essere indotti a credere che gli antidepressivi agiscano prendendo di mira queste anomalie non provate. 

Il coautore della ricerca ha dichiarato: "Mi era stato insegnato che la depressione era causata da un basso livello di serotonina durante la mia formazione in psichiatria e io ho insegnato questo anche ai miei studenti. Essere coinvolto in questa ricerca mi ha aperto gli occhi, ora le mie convinzioni si sono capovolte.
Un aspetto interessante negli studi che abbiamo esaminato è quanto sia forte l'effetto che gli eventi avversi della vita hanno giocato nell’indurre la depressione. Ciò suggerisce che l'umore basso è una risposta alle difficoltà della vita e che non può essere ridotto a una semplice equazione chimica".

L’autore principale della revisione ha aggiunto: "Migliaia di persone soffrono di effetti collaterali causati dagli antidepressivi, compresi i gravi effetti di astinenza che possono verificarsi quando le persone cercano di sospenderli, ma i tassi di prescrizione continuano ad aumentare. Riteniamo che questa situazione sia stata in parte causata dalla falsa convinzione che la depressione è dovuta a uno squilibrio chimico. È giunto il momento di informare il pubblico che questa convinzione non è sostenuta da prove scientifiche".

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