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I livelli di zucchero influenzano la capacità di autocontrollo?

Legame tra glucosio e autocontrollo
Contraddicendo il popolare modello esplicativo che lega la forza di volontà al consumo di zuccheri da parte del cervello una psicologa dell’università della Pennsylvania afferma che i dati prodotti da un precedente studio del 2007 contrastano con l’ipotesi secondo la quale la risorsa che il cervello usa per garantire il self-control  sia il glucosio.

L'analisi, condotta da Robert Kurzban e pubblicata nel corrente numero della rivista Evolutionary Psychology, mostra che le prove presentate precedentemente a favore della tesi secondo la quale il cervello consuma glucosio supplementare quando le persone sono impegnate ad esercitare l’autocontrollo non dimostrano affatto tale ipotesi.

 

La nuova analisi contraddice i risultati pubblicati sul “Journal of Personality and Social Psychology”; in tale pubblicazione veniva ipotizzato che la capacità di controllo (come ad esempio la capacità di concentrare l’attenzione su un dato stimolo) consumasse risorse per essere portata a termine. Lo studio aveva identificato tali risorse nel glucosio e aveva ipotizzato che ogni atto di self control, esaurendo parte di tali sostanze, lasciasse l’organismo privo del nutrimento necessario per i successivi atti di auto controllo.

“Se questo modello fosse corretto, ogni attività di auto-controllo dovrebbe ridurre in modo significativo i livelli di glucosio, ma prove neuro fisiologiche suggeriscono che ciò non avviene” dice Kurzban.

Analizzando la parte dei dati messi a disposizione dai ricercatori precedenti Kurzban ha scoperto che, negli esperimenti riportati, i livelli di glucosio non diminuiva nei soggetti che avevano effettuato attività di auto-controllo. In breve, la rianalisi dei dati contraddice la tesi che gli stessi dati avrebbero dovuto supportare.

La nuova analisi di  Kurzban è coerente con la letteratura neuro scientifica nell’affermare che la differenza del consumo di glucosio da parte del cervello in un’attività di auto controllo è non significativa rispetto al consumo di zuccheri durante l’esecuzione di un qualsiasi altro compito cognitivo. “In base a ciò che sappiamo sul metabolismo del cervello possiamo dire che ogni attività cerebrale, dalla più semplice alla più complessa, produce un consumo di glucosio molto simile”.

Inoltre, la ricerca sull’esercizio fisico mostra che bruciare calorie attraverso l'attività motoria, che fa davvero consumare notevoli quantità di glucosio, in realtà favorisce e non danneggia la capacità di esercitare auto controllo.

“Il peso delle prove implica che il modello esplicativo che lega il glucosio all’autocontrollo in particolare – e, più in generale, i modelli che cercano di spiegare i comportamenti legandoli alle “risorse” disponibili - dovrebbero essere attentamente ripensati”.

“Da un punto di vista computazionale una carenza di risorse non appare una buona spiegazione per giustificare performance scadenti. Chi è alle prese con un computer lento non ipotizza che sia un problema di corrente elettrica, anche se è ovvio che la corrente è indispensabile al buon funzionamento del PC”.

Fonte: University of Pennsylvania (2010, August 22). Contrary to popular models, sugar is not burned by self-control tasks.