I ritmi delle onde cerebrali di due persone coinvolte in una conversazione tendono a sincronizzarsi.
La sincronia cerebrale può essere il fattore chiave che favorisce la comprensione del linguaggio in una normale conversazioni. In uno studio condotto dal Basque Centre on Cognition, Brain, and Language (BCBL) e pubblicato su Scientific Reports viene confermata l'ipotesi secondo la quale il cervello tende a sincronizzarsi agli stimoli uditivi che riceve. La ricerca è stata condotta analizzando contemporaneamente l'attività neuronale di due sconosciuti coinvolti in una conversazione. Le registrazioni dell'attività elettrica prodotta dal cervello dei soggetti coinvolti nell'atto comunicativo evidenzia una convergenza verso un ritmo comune. Le onde cerebrali di chi parla e di chi ascolta tendono ad adattarsi alle proprietà fisiche dell'onda sonora prodotta dai messaggi verbali. Ciò crea una connessione invisibile tra i due cervelli che va oltre il linguaggio stesso, connessione probabilmente utile a favorire un obbiettivo condiviso, la comunicazione. La sincronizzazione delle onde cerebrali è talmente evidente che gli sperimentatori sono in grado di stabilire se due persone stanno parlando solo guardando i tracciati dell'elettroencefalogramma. Per lo studio sono state arruolate 15 coppie di soggetti dello stesso sesso. Ogni soggetto della coppia ha conversato con il suo interlocutore senza mai poterlo vedere, perché nascosto da un divisorio, ed ha sempre seguito un "copione" nel quale erano indicate le frasi da pronunciare. L'attività cerebrale di tutti i partecipanti è stata costantemente monitorata con EEG durante gli incontri. Dopo aver dimostrato l'esistenza della sincronia neurale durante una conversazione e dopo aver verificato che è possibile capire se due persone stanno stanno parlando, e anche di che cosa, solo grazie all'analisi dell'attività cerebrale, per gli sperimentatori si apre un terreno di ricerca fecondo per la cura delle patologie del linguaggio. Link Fonte
