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L'ormone dell'amore, l'ossitocina, è rilasciato (anche) durante le crisi di coppia.

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L'ossitocina, conosciuta come "l'ormone dell'amore" sembra essere anche "l'ormone della crisi di coppia". Infatti, quando ci accorgiamo che il partner è meno coinvolto di noi nella relazione, il nostro corpo aumenta la produzione di ossitocina.

L'ormone Ossitocina è da tempo associato ai meccanismi che regolano la vita relazionale: si sa che ha il potere di farci sentire meglio, riducendo l'ansia e favorendo i comportamenti di cura. Ci rende più generosi e ben disposti nei confronti degli altri. Ha un ruolo centrale nella costruzione del legame affettivo tra madre e figli. E viene prodotta in grande quantità durante l'orgasmo. Alcuni psicologi ritengono che l'ossitocina venga rilasciata principalmente per rafforzare una relazione e renderla più stabile. Ad esempio quando un genitore si prende cura dei suoi figli o quando, al culmine dell'atto sessuale, la natura ci premia, vincolandoci in modo sempre più stretto al partner ed aumentando in tal modo le probabilità di sopravvivenza dell'eventuale prole. Altri, al contrario, ritengono che il rilascio di ossitocina sia maggiore quando ci troviamo in situazioni difficili e minacciose. In questi casi l'ormone ci aiuta nella ricerca di nuovi rapporti sociali e ci rende più capaci di stringere legami emotivi al fine di massimizzare le probabilità di sopravvivenza. I ricercatori del dipartimento di Psicologia del NTNU (Norwegian University of Science and Technology) in collaborazione con i ricercatori del'Università del New Mexico arrivano a concludere, in uno studio di recente pubblicazione, che l'ossitocina viene prodotta in grande quantità in entrambe le situazioni, sia quando le cose vanno bene, sia quando vanno male. I ricercatori hanno esaminato 75 coppie americane e 148 individui norvegesi impegnati in una relazione amorosa stabile. Dalla misurazione dei valori dell'ossitocina prima e dopo i test è emerso che, come previsto, la produzione di ossitocina aumentava quando i soggetti pensavano alla loro relazione amorosa in tenimi positivi, ma aumentava soprattutto quando si fermavano a riflettere sull'idea che i loro partner sembravano meno coinvolti e meno interessati alla relazione di quanto non lo fossero loro stessi. Quindi l'ossitocina agirebbe anche come "ormone della crisi". La produzione di ossitocina si attiverebbe come conseguenza del rischio percepito di perdere i vantaggi di una relazione importane. Ai primi segnali di disinteresse da parte del partner il corpo produrrebbe "l'ormone delle coccole" per farci impegnare di più nel tentativo di coinvolgere l'altro nella relazione. Per ottenere un aumento dei livelli di ossitocina non è necessario che la nostra relazione sia veramente in crisi, basta anche la sola immaginazione. Concentrarsi sull'idea che il compagno o la compagna sia meno interessato di noi alla nostra storia d'amore aumenta i livelli di ossitocina in modo simile a quanto avverrebbe con la salivazione se immaginassimo di mangiare una torta gelato. Il meccanismo automatico, finalizzato a recuperare un partner poco interessato attraverso la profusione di attenzioni e coccole, ha però un punto di rottura. Quando il cervello si accorge che la relazione è ormai irrecuperabile interrompe la produzione di ossitocina o, in alternativa, dirige i comportamenti pro-sociali al di fuori della coppia. Link Fonte