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Masticare ci protegge dalla pubblicità, ma forse ci danneggia mentre studiamo.

bocca
Uno dei meccanismi che permette alla pubblicità di incrementare le vendite consiste nella ripetizione del nome del prodotto, al fine di renderlo familiare al consumatore.

Soprattutto i nuovi marchi/prodotti hanno un bisogno vitale di questa fase iniziale di familiarizzazione.

Ricerche precedenti hanno già dimostrato che il meccanismo alla radice di questo fenomeno si basa sul fatto che la ripetizione rende più facile la percezione dell’informazione.

Una recente ricerca ha ora evidenziato che il processo di apprendimento inizia nella bocca, cioè, ogni volta che incontriamo un nuovo nome le labbra e la lingua automaticamente iniziano a simularne la pronuncia.

Ciò avviene in modo inconscio e senza il bisogno di un reale movimento della bocca.

Di conseguenza, quando il nome viene udito ripetutamente di fatto attiva un allenamento automatico che ne favorirà, in seguito, la pronuncia e l’apprendimento.

Se la bocca è impegnata a fare altro, come ad esempio nel masticare un chewingum, l’allenamento non potrà avvenire e la ripetizione del messaggio perderà il suo effetto.

Tutto ciò è stato dimostrato grazie ad uno studio sperimentale che si è articolato in due fasi.

Nella prima fase 96 persone sono state invitate in una vera sala cinematografica per visionare un film intervallato da alcuni messaggi pubblicitari.

A metà dei soggetti sono stati forniti pop corn da sgranocchiare gratuitamente, mentre all’altra metà è stata data una sola zolletta di zucchero all’inizio della proiezione.

Una settimana dopo tutti i soggetti sono stati richiamati per valutare l’effetto dei messaggi pubblicitari.

È stato chiesto loro di esprimere delle preferenze su una serie di prodotti e nel frattempo sono state valutate le loro risposte fisiologiche in relazione ai prodotti nuovi e a quelli già pubblicizzati la settimana precedente.

I soggetti che, durante la proiezione, non avevano nulla da sgranocchiare hanno mostrato una netta preferenza per i prodotti reclamizzati, al contrario chi aveva la possibilità di mangiare pop corn non ha subito l’effetto del messaggio promozionale. Questa differenza è emersa sia valutando le scelte effettive dei prodotti sia analizzando i livelli di attivazione fisiologica durante la presentazione degli stimoli.

In una seconda fase condotta su 188 persone si è deciso di dare, una settimana dopo la proiezione dei messaggi pubblicitari, una piccola somma di denaro ad ogni partecipante, denaro da spendere per acquistare un prodotto a scelta o da devolvere in beneficenza.

Anche in questo caso i soggetti appartenenti al gruppo di controllo (quelli che non avevano la bocca impegnata nella masticazione) hanno scelto molto più spesso di acquistare i prodotti presentati durante gli spot pubblicitari.

In conclusione è logico ipotizzare che se la masticazione inibisce il processo automatico di pronuncia necessario all'apprendimento tanto da rendere inefficace un messaggio pubblicitario, forse non è molto vantaggioso sgranocchiare stuzzichini o masticare chewingum mentre si studia.

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