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Questione di memoria ...

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Sarà successo anche a voi di uscire da un centro commerciale con il carrello pieno di roba senza avere la minima idea di dove avete lasciato la macchina, costretti a scandagliare fila dopo fila tutto il parcheggio maledicendo la vostra inutile memoria!
In base ad una nuova ricerca dell'UCLA (University of California, Los Angeles) sembra che un giorno, forse non troppo lontano, si potrà intervenire direttamente sul cervello per potenziare la formazione dei ricordi.

I neuroscienziati hanno dimostrato che si può rafforzare la memoria, in pazienti umani, stimolando una area specifica del cervello. Pubblicata nell'edizione del 9 febbraio del New England Journal of Medicine, la scoperta potrebbe portare a un nuovo metodo per aumentare la memoria nei pazienti con malattia di Alzheimer.

Il gruppo di ricerca si è concentrato su una porzione specifica del cervello chiamata  corteccia entorinale, considerata la porta di ingresso verso l'ippocampo.
La formazione dell'ippocampo riceve afferenze da una grande quantità di aree corticali attraverso il subicolo e la corteccia entorinale, o il vicino giro paraippocampale.
La corteccia entorinale (EC) (o entorinica) è una parte della formazione dell'ippocampo, situata bilateralmente nelle regioni mediali dei lobi temporali. In particolare, la corteccia entorinale costituisce la parte inferiore della circonvoluzione paraippocampale (nella parte superiore si trova il subicolo) e si estende quasi fino al solco collaterale.

La corteccia entorinale svolge un ruolo cruciale nel trasformare l'esperienza quotidiana in ricordi duraturi. Ogni esperienza visiva e sensoriale che abbiamo, per trasformarsi in memoria deve passare attraverso questa "porta", le nostre cellule cerebrali devono inviare segnali attraverso questo nodo per poter formare i ricordi  delle nostre esperienze.

Sono stati seguiti sette pazienti affetti da epilessia, pazienti che avevano già impiantati nel cervello degli elettrodi allo scopo di individuare l'origine delle loro crisi.
I ricercatori hanno monitorato gli elettrodi per registrare l'attività dei neuroni nel momento in cui si andavano a formare nuovi ricordi.

Utilizzando un video gioco i soggetti dovevano simulare la guida di un taxi in una città virtuale, con passeggieri virtuali e destinazioni altrettanto virtuali. Gli sperimentatori, applicando una stimolazione profonda della corteccia entorinale per mezzo degli elettrodi, hanno cercato di verificare se ciò favorisse o meno la capacità di memorizzazione.

Dai risultati hanno concluso che: "Quando abbiamo stimolato le fibre nervose nella corteccia entorinale  dei pazienti durante l'apprendimento questi hanno, in seguito, riconosciuto i punti di riferimento con maggiore facilità e navigato nella città virtuale molto più velocemente. Hanno anche imparato a prendere delle scorciatoie, e ciò riflette un miglioramento nella memoria spaziale. Decisamente è stata la stimolazione a livello del gateway dell'ippocampo (corteccia entorinale ), e non dell' ippocampo stesso, che si è rilevata maggiormente efficace".

L'uso della stimolazione solo durante la fase di apprendimento suggerisce che i pazienti non devono sottoporsi ad una stimolazione continua per aumentare la memoria, ma potrebbero ricorrere alla stimolazione solo quando è necessario immagazzinare informazioni di vitale importanza.
Questo potrebbe aprire la strada a neuro-protesi di dispositivi in grado di attivarsi solo per il tempo necessario a favorire il processamento di informazioni fondamentali rimando silenti durante lo svolgimento delle normali attività quotidiane.

Si stima che ogni anno siano circa 30 milioni le persone nel mondo che ricevano una diagnosi di Alzheimer. Perdere la capacità di ricordare eventi recenti e di formare nuovi ricordi è una delle malattie più temute della condizione umana.

I risultati preliminari di questa ricerca forniscono prove a sostegno di un meccanismo possibile per migliorare la memoria, in particolare per le persone anziane o che soffrono di demenza precoce.
È tuttavia necessario ricordare che si tratta di uno studio sperimentale condotto su un campione estremamente esiguo di soggetti e quindi i dati ottenuti vanno interpretati con cautela.


Fonte: University of California, Los Angeles (UCLA), Health Sciences (2012, February 8). Memory strengthened by stimulating key site in brain.