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Demenza nell'antichità: Cosa dice l'analisi dei testi medici classici

L'analisi di testi medici classici greci e romani suggerisce che la demenza correlata all'età era estremamente rara 2.000-2.500 anni fa, indicando che l'Alzheimer e altre demenze sono malattie moderne legate agli stili di vita e all'ambiente. Mentre gli antichi greci riconoscevano leggere perdite cognitive negli anziani, casi significativi di demenza erano inconsueti. L'inquinamento atmosferico e il piombo potrebbero aver contribuito all'aumento dei casi durante l'antica Roma.

  1. La demenza grave, simile a quella dell'Alzheimer, era estremamente rara nell'antica Grecia e Roma, secondo un'analisi di testi medici classici.
  2. Gli anziani greci riconoscevano leggere perdite cognitive, ma casi significativi di demenza erano inconsueti.
  3. In contrasto, l'antica Roma ha evidenziato alcune menzioni di casi avanzati di demenza, forse influenzati dall'aumento dell'inquinamento atmosferico e dall'esposizione al piombo.
  4. L'attività fisica e uno stile di vita preindustriale potrebbero aver contribuito alla bassa incidenza di demenza osservata tra i Tsimane, popolazione indigena dell'Amazzonia boliviana.
  5. L'ambiente e lo stile di vita giocano un ruolo significativo nell'incidenza della demenza, come indicato dalla variazione tra le popolazioni antiche e moderne.

L'analisi dei testi medici classici greci e romani rivela aspetti significativi riguardanti la presenza e l'incidenza della demenza in epoche antiche. In particolare, emerge che forme gravi di demenza, assimilabili all'Alzheimer, erano estremamente rare durante l'antichità, risalente a circa 2.000-2.500 anni fa. Questa scoperta contraddice l'idea comunemente accettata secondo cui la demenza correlata all'età è stata sempre presente nella storia umana. L'analisi dei testi antichi suggerisce che mentre gli anziani greci riconoscevano leggere perdite cognitive, i casi di demenza avanzata erano assai inconsueti.

Nell'antica Roma, invece, si riscontrano alcune menzioni di casi più avanzati di demenza. Tuttavia, queste annotazioni sono rare e non offrono una chiara comprensione dei sintomi o delle cause sottostanti. Si ipotizza che l'aumento dell'inquinamento atmosferico e l'esposizione al piombo potrebbero aver contribuito a un aumento dei casi di demenza durante il periodo romano. È noto, infatti, che i Romani utilizzavano piombo in varie forme, come nelle pentole per cucinare e nei conduttori d'acqua, e tale esposizione potrebbe aver influito sulla salute cognitiva della popolazione.

Una delle ipotesi formulate riguarda il ruolo dello stile di vita e dell'ambiente nell'incidenza della demenza. In particolare, si suggerisce che la bassa incidenza di demenza osservata tra i Tsimane, popolazione indigena dell'Amazzonia boliviana, possa essere attribuita al loro stile di vita preindustriale e altamente attivo. Questo gruppo, simile agli antichi greci e romani nelle loro abitudini di vita, presenta tassi di demenza significativamente inferiori rispetto alla popolazione moderna, come indicato da un'analisi condotta su un campione rappresentativo.

Questi risultati mettono in luce l'importanza dell'ambiente e dello stile di vita nel determinare l'incidenza della demenza. Mentre le popolazioni antiche vivevano in condizioni ambientali e sociali radicalmente diverse rispetto a quelle moderne, sembra che ciò abbia avuto un impatto significativo sulla loro salute cognitiva. La correlazione tra inquinamento atmosferico, esposizione al piombo e incidenza della demenza offre spunti interessanti per ulteriori ricerche nell'ambito delle scienze mediche e ambientali.

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