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I bambini fino a sei anni apprendono fidandosi ciecamente degli adulti, già all’età di dieci anni danno maggiore peso alla loro esperienza diretta.

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Fino a sei anni il modo migliore per educare i bambini consiste nel dire loro cosa fare e come farlo, ma già all’età di dieci anni iniziano a dare maggiore peso all’esperienza diretta. A questa età è dunque necessario che l’educazione teorica sia coerente con l’esempio dato da genitori e insegnati attraverso fatti concreti.

I bambini sono naturalmente affamati di informazioni, sono ansiosamente alla ricerca di regole utili a definire il funzionamento del loro mondo, fisico e sociale.

Sembra che fino a sei anni il metodo che influenza di più la formazione degli atteggiamenti e delle convinzioni nella mente di un bambino sia l’istruzione diretta, mentre già a dieci anni prevale la valutazione delle informazioni acquisite sulla base delle proprie esperienze personali.

Per l’esperimento sono stati “reclutati” 300 bambini appartenenti alla prima, alla terza e alla quinta elementare di una scuola etnicamente mista di Toronto.

I ricercatori hanno creato due gruppi arbitrari, il Gruppo dei Blu e il Gruppo dei Rossi, ed hanno poi assegnato tutti i bambini al Gruppo dei Rossi, creando un modello di Gruppo Interno VS Gruppo Esterno (fittizio).

Hanno poi dato la possibilità ai membri del Gruppo dei Rossi (in-Group) di farsi un idea sul Gruppo dei Blu (out-Group) attraverso tre modalità conoscitive: le istruzioni date dagli adulti, l’esperienza diretta ed entrambe.

Nel caso di istruzione informativa veniva detto chiaramente ai bambini che i membri del gruppo esterno (dei Blu) erano bravi e buoni.

L’esperienza diretta veniva invece fatta vivere dicendo loro che i bambini del gruppo dei Blu avrebbero potuto lasciare 10 caramelle a testa, ma lasciando constatare loro, attraverso i fatti, che nessuna caramella era stata lasciata.

Nella prima fase le informazioni dirette dipingevano i bambini del gruppo esterno come buoni, mentre l’esperienza li faceva percepire come cattivi.

Nella seconda fase, al contrario, i bambini del Gruppo dei Blu erano descritti come cattivi, ma i fatti indicavano che avevano deciso di regalare le loro caramelle, e che quindi erano presumibilmente buoni.

In entrambe le fasi dunque ai bambini venivano date informazioni discordanti allo scopo di creare dissonanza cognitiva.

I risultati hanno dimostrato che le aspettative e i pregiudizi nei bambini piccoli sono enormemente influenzabili dalle informazioni ricevute dagli adulti. Il peso di tali informazioni è tala da essere superiore ai dati ricavati dall’esperienza diretta.

Nell’esperimento infatti i bambini di prima elementare hanno considerato buoni o cattivi i membri del Gruppo dei Blu basandosi soprattutto su ciò che era stato detto loro a prescindere dalla valutazione oggettiva dei fatti (dal numero di caramelle lasciate). Al contrario i bambini più grandi hanno dato maggiore peso alla loro personale esperienza.

Fonte:

Society for Personality and Social Psychology (2012, March 19). Young children learn about prejudice by instruction, older children by experience.