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Per chi lavora o studia fare una pausa ogni tanto è molto utile, ma non se ci si "distrae" navigando in internet o su Facebook.

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Contrariamente a ciò che ci hanno sempre detto, un cervello ozioso appare comunque coinvolto in un lavoro molto importante, quello di consolidamento delle memorie. Il tempo passato navigando on-line o spulciando su Facebook potrebbe essere quindi tempo rubato a questo processo di selezione ed immagazzinamento delle informazioni. Lo studio si è concentrato sul funzionamento della memoria a breve termine e su come una sessione di navigazione in Internet possa facilmente diventare un ostacolo al consolidamento dei dati appresi. La "memoria di lavoro" è un meccanismo del cervello che ci permette di filtrare tra le informazioni a disposizione e di trovare quello di cui abbiamo bisogno, ma le sue risorse sono particolarmente limitate. In uno specifico momento la memoria di lavoro non può infatti supportare più di tre o quattro items contemporaneamente. Quando cerchiamo di stipare troppe informazioni nella memoria di lavoro, la nostra capacità di processarle inevitabilmente fallisce. Il cervello sembra essere predisposto per entrare periodicamente in uno stato di minore attività, stato che è solo apparentemente inutile. Navigare in internet o su Facebook  per rilassarsi di fatto impedisce questo processo di acquisizione e di consolidamento delle informazioni. Fonte